Infaticabile e decisamente anticonformista, l’imprenditore Elon Musk aveva promesso a luglio via Twitter la sua volontà di costruire quella che si preannuncia la più grande batteria del mondo in Australia meridionale per aiutare il Paese ad evitare blackout energetici.I primi di luglio, si è impegnato a costruire gratis la batteria se non fosse riuscito a completarla in 100 giorni. Una sfida di quelle che piacciono a lui.
Ha vinto la scommessa e questo si traduce in un costo della struttura di almeno 50 milioni di dollari.
A confermarlo è il premier statale Jay Weatherill: ha appena annunciato che i test della massiccia batteria agli ioni di litio dovrebbero iniziare a giorni, in vista dell’1 dicembre, termine fissato da Musk mentre firmava il progetto.
Elon Musk pronto a risolvere il problema energetico in Australia
Elon Musk ha deciso di impegnarsi in questo progetto in risposta ai problemi di energia in Australia meridionale, Paese colpito lo scorso anno da un blackout. E’ stato provocato dai forti venti di una tempesta senza precedenti che ha abbattuto torri di trasmissione da terra. Un disastro che ha fatto, oltretutto, lievitare i prezzi.
“L’Australia del Sud è destinata ad avere energia di riserva, quest’estate, grazie alla più grande batteria al mondo agli ioni di litio. Sarà pronta nei prossimi giorni, non appena entrerà nella fase dei test normativi” ha annunciato Weatherill giovedì.
Il Tesla Powerpack di Elon Musk è collegato ad un parco eolico gestito dalla società energetica francese Neoen e dovrebbe contenere energia sufficiente per migliaia di abitazioni in caso di emergenza ed eccesso di richieste a seguito di un eventuale blackout.
Australia: uno dei Paesi più inquinanti nel mondo
L’imprenditore sudafricano (naturalizzato statunitense) – che è stato uno dei fondatori di PayPal, a capo di Tesla Motors e SpaceX, impegnato nello sviluppo e lancio di veicoli spaziali – è anche presidente di SolarCity, società impegnata nell’installazione di pannelli solari recentemente acquistata da Tesla.
Musk ha immaginato Tesla come una società che può aiutare a ridurre le emissioni non solo vendendo le auto elettriche, ma anche generando ed immagazzinando l’energia solare che le alimenta.
L’Australia è uno dei Paesi che inquinano di più in termini di gas serra pro-capite nel mondo perché fa un uso massiccio di energia a carbone.
Una batteria da 100 MWh impiantata nella capitale Adelaide
La struttura è una fattoria di stoccaggio pronta ad ospitare una batteria da 100 MWh, sufficiente ad alimentare 30.000 case.
A dicembre dello scorso anno, Tesla ha attivato una batteria da 80 MWh in una fattoria nel Sud della California: ci sono voluti 90 giorni per completarla ed è costata 100 milioni di dollari.
La prossima sfida di Musk punta a risolvere il problema energetico conseguito alla chiusura della centrale elettrica di Hazelwood a Victoria (Australia). L’intera area ha dovuto sopportare blackout, oscillazioni dei prezzi dell’energia e non pochi scontri politici.
Si tratterà di un sistema tre volte più potente di qualsiasi altro presente sulla Terra. Verrà costruita a Jamestown, 230 chilometri a nord di Adelaide, e sarà abbinata ad un vicino parco eolico gestito da Neoen, società francese di energie rinnovabili che gestisce il più grande parco di energia solare d’Europa nel sud-ovest della Francia.