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4K TV e UHD: Tutto quello che c’è da sapere sull’Ultra HD

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Giochi 4K su PC e console sono stati i protagonisti dell’annuale incontro E3 con sede a Las Vegas che quest’anno ha conosciuto l’annuncio ufficiale delle nuove proposte gaming per XBox e Sony, le quali hanno investito per un futuro in Ultra HD attraverso il Progetto Microsoft Scorpion su Xbox One S e Playstation Neo per Sony. Le console offriranno nello specifico il supporto alla visione dei supporti Blu-ray HD Ultra e la fruizione di videogiochi su risoluzioni di 3840 x 2160.

Anche per quanto concerne il comparto televisivo il momento pare propizio e, nonostante il parco contenuti UHD sia indietro rispetto alla programmazione ed al rilascio dell’hardware consumer, ci si sta attivando per ampliare le scelte per un futuro in Ultra Alta Definizione. Questa nuova guida estrapolata dalle pagine di TechRadar è utile per comprendere nel dettaglio tutti gli aspetti riscontrati nell’adozione della nuova tecnologia di visione. Scopriamo insieme cos’è il 4K UHD.

4K Ultra High Definition – Le novità del nuovo standard4K Ultra-HD

Secondo il trend evolutivo del momento, i contenuti 4K definiranno lo standard delle prossime programmazioni televisive. Per un produttore TV, la scelta di adottare contenuti ad alto indice qualitativo su un nuovo televisore in altissima definizione può risultare una scelta davvero azzeccata.

In sostanza, attraverso il termine 4K intendiamo descrivere quantitativamente il numero di pixel che compongono l’immagine – ovvero la risoluzione d’uscita – anche se nell’accezione propria del termine si ingloba anche un surplus di funzioni che concernono anche altri aspetti che rendono qualitativamente più piacevole la visione delle produzioni da intrattenimento.

Nel particolare, TV 4K non significa solo maggior risoluzione ma anche add-in di nuove tecnologie che accrescono l’esperienza visiva come L’High Dynamic Range (HDR), il Quantum Dot ed i nuovi pannelli OLED. Tutti aspetti del nuovo standard che ben si scostano dall’ormai decantato ed abbandonato supporto al TV 3D per rifarsi a standard qualitativi e tecnologici innovativi che hanno mostrato le prime avvisaglie di cambiamento presso il palco della fiera Consumer Electronics Show di Las Vegas.

Che cos’è il 4K?

La domanda sorge spontanea e la risposta è altrettanto semplice: i 4K Ultra HD TV (meglio conosciuti come UHD TV) offrono un livello di dettaglio quattro volte superiore rispetto al Full HD 1080p con otto milioni di pixel contro i due milioni di quest’ultimo. Un fatto che si traduce, all’atto pratico, in una maggior nitidezza d’immagine unitamente ad una qualità scorrevole di livello fotografico. Ma non è tutto.

Prima di procedere al rilascio ufficiale dei propri servizi TV, le emittenti di tutto il mondo si sono attivati affinché si aggiornino in merito alle ultime tecnologie da offrire tramite il nuovo standard. Nel Regno Unito, ad esempio, BBC e BSkyB stanno valutando un possibile ritocco a livello di contrasto e frame rate elevato delle immagini nonché all’adozione di una gamma colore decisamente più ampia. Alcune delle maggiori autorità tecnologiche mondiali come Samsung, LG e Sony hanno deciso di aggregarsi creando un gruppo unico denominato UHD Alliance.4K UHD Alliance

Lo standard UHD, infatti, è ben lontano dal trovare una sua definitiva applicazione e le innovazioni tecniche del settore sono in continua evoluzione, tanto da poter definire il 4K come un work-in-progress votato al continuo miglioramento dell’immagine.

Che differenza c’è tra 4K ed Ultra HD?

Contrariamente all’opinione comune dei neofiti del settore, 4K non significa Ultra HD. Ultra High Definition è in realtà una derivazione secondaria dello standard originario a risoluzione 4K con 3840 x 2160. il 4K offre, invece, 4096 x 2160 pixel.

Perché dovrei comprare un televisore 4K?

La domanda non è così banale come sembra, ma non lo è nemmeno la risposta. Le ragioni per portarsi all’acquisto di un nuovo televisore non sono immediatamente visibili ma si traducono all’atto pratico in una serie di indubbi vantaggi.

Al di là dei canali 4K ancora in lavorazione, si pensi al vantaggio di poter scandire le immagini fotografiche @2160p rispetto ad un formato minore per un fotografo professionista. Il livello di dettaglio, in tal caso, sarebbe eccezionale e senza compromesso. In modo analogo, un TV certificato 4K di ultima generazione rivela un maggior numero di sfumature colore e dettagli che possono realmente fare la differenza al contrario, ad esempio, su quanto visto per il 3D che si è rivelato a tutti gli effetti un flop colossale. Le immagini 4K sono a tutti gli effetti le migliori.

La maggior densità di pixel dovuta alla risoluzione, anche su pannelli da diagonali generose considerando che si parla pur sempre di dimensioni minime di 50 pollici, non lascia spazio al compromesso. Pur guardando il televisore da posizione ravvicinata, infatti, il nostro occhio non riesce a percepire nemmeno minimamente la griglia di composizione dell’immagine rappresentata dai pixel a schermo. Cosa, invece, che si verifica a risoluzioni minorate ponendosi nelle immediate vicinanze del display.

Proiettori 4K?

Seppur agli esodi, e con ritardi notevoli rispetto alla progressione tecnica dei televisori, i proiettori saranno protagonisti dell’home entertainment domestico targato 4K. Allo stato attuale solo Sony offre due soluzioni destinate all’intrattenimento: la proposta high-end pro chiamata VPL-VW1100ES e la più modesta soluzione per home cinema VPL-VW500ES.

Attualmente nessun consumatore è orientato alla scelta di una soluzione 4K LCD D-ILA o di proiezione DLP anche se Texas Instruments ha rivelato già il suo primo chipset DLP 4K per l’hardware domestico.

Ultra HD Premium4K Ultra HD Premium

Se, nonostante le spiegazioni precedenti, ti trovi a fronteggiare un momento di confusione mentale dovuto alla rapida successione di sigle ed acronimi all’apparenza inutili allora sappi che esiste un gruppo di aziende consociate nella UHD Alliance il cui scopo è quello di definire a priori i contenuti tecnologici inclusi nella prossima generazione di prodotti televisivi.

L’alleanza conta sul supporto a 35 aziende di calibro internazionale tra cui rientrano, oltre alle sopracitate Samsung, LG e Sony anche Panasonic, Sharp e società che operano nel campo del Dolby Digital oltre che produttori cinematografici e televisivi come 20th Century Fox e Netflix, la quale ha recentemente avviato le pratiche per la fruizione di contenuti HDR.

L’idea di fondo è quella di creare un sistema integrato che metta in accordo i compartecipanti all’UHD Alliance che conta, come visto, su produttori, servizi di streaming 4K online e multinazionali come Samsung.

Il risultato finale di questo accordo tra le parti rientra nel progetto iniziale concretizzatosi poi nella specifica UHD Premium annunciata al CES 2016. Vengono definite in particolare le specifiche minime incluse in prodotti come televisori e lettori Blu-ray al fine di garantire la massima compatibilità tra le parti e con in contenuti specifici.Ultra HD Alliance 4K

Allo stato attuale, per entrare a far parte dell’UHD Premium occorre che la risoluzione minima prevista sia di almeno 3840×2160 ed in grado di visualizzare almeno una profondità di colore 10-bit con 1.024 tonalità sui canali fondamentali RGB (Red-Green-Blue) contro gli appena 256 della codifica ad 8-bit.

Inoltre, si prevede che un TV sia in grado di ottemperare alla visualizzazione di un numero sufficiente minimo di pixel anche a certi livelli di luminosità e buio per l’HDR (tecnicamente questo livello di luce è da 0,05 a 1.000 “lendini” per i LED e 0,0005 a 540 ‘nits’ per gli OLED). Ciò significa che sia i neri che i bianchi dovranno esser impeccabili sotto ogni profilo di luce e garantire sufficiente apporto minimo di luminosità e contrasto secondo quanto stabilito dalle direttive base dell’alleanza.

Vi sono, infine, anche ulteriori requisiti tecnici come la possibilità di rappresentare i colori BT.2020 e la capacità di garantire un elevato range dinamico SMPTE ST2084 EOTF.

Questo quanto definito dallo standard. I produttori hanno ora delle linee guida essenziali da rispettare per poter serigrafare i loro televisori Ultra HD Premium senza la preoccupazione di uno standard non definito che potrebbe portare a processi di incompatibilità con i contenuti e le tecnologie proprie del settore. Ovviamente non è un processo semplice lato contenuti ma ci si sta lavorando assiduamente e con costanza al fine di garantire la miglior esperienza visiva possibile.

Samsung TV 4K e Panasonic stanno abbracciando il nuovo standard e lo possiamo vedere attraverso quelli che sono i loro due ultimi rispettivi modelli di punta del settore mentre Sony ha deciso, almeno per il momento, di attenersi ai propri standard 4K HDR nonostante i loro prodotti soddisfino in toto le specifiche previste per UHD Premium. Philips non soddisfa, invece, i requisiti minimi e pertanto si rende incompatibile con quanto stabilito dall’alleanza UHD.

Risulta normale, almeno in questo stato iniziale, un periodo di assestamento in vista di un un’uniformità specifica dello standard che abbracci sia i contenuti che i mezzi trasmissivi propri previsti dalla specifica. Confidiamo nel fatto che, in breve, saremo in grado di apprezzare appieno un’esperienza visiva senza precedenti.

Qual’è il prezzo di un TV 4K?

Una domanda lecita cui cercheremo di dare una risposta esauriente. Diciamo intanto che i primi televisori 4K erano davvero grandi. Sony ed LG si erano proposte entrambe con pannelli da ben 84 pollici sui loro KD-84X9005 e 84LM960V. Di conseguenza il prezzo è lievitato sino alla soglia dei $ 30.000. Lo stesso dicasi per Samsung con il suo 85 pollici da 55.000 $.

In vista di una netta riduzione dimensionale dei pannelli i prezzi si sono ridotti drasticamente e la concorrenza nel settore spinge ad un’ulteriore rimodulazione degli oneri. Attualmente si può trovare un televisore di ultima generazione a meno di €1.000 anche se la scelta deve essere oculata. Infatti, pur adottando appieno le specifiche previste per il formato 4K spesso e volentieri ci si trova a fronteggiare la scarsa qualità produttiva del pannello stesso.

In generale, affidarsi al brand corrisponde alla scelta vincente anche se in tal caso il prezzo lievita considerevolmente rispetto alle aspettative iniziali. Ad esempio, Sony KD-65X9005B vi costerà introno ai $ 3500 (circa €3.200). In vista di un acquisto UHD Premium si potrebbe al limite optare per l’adozione di un modello cronologicamente precedente andando così a risparmiare sull’acquisto pur avendo a tutti gli effetti un prodotto valido.

Gli schermi piccoli adotteranno il 4K?

Entro il breve periodo le aspettative previste per il futuro del 4K tengono conto di una linea dimensionale minima di 55 pollici. Ciò perché esiste un rapporto diretto tra le dimensioni dello schermo e la distanza minima di visualizzazione dall’utilizzatore, senza tenere conto inoltre dell’elevato frame rate e dell’HDR che potrebbero causare problemi su un pannello di ridotte dimensioni a simili risoluzioni.

A che distanza devo sedermi per avere la miglior visualizzazione 4K dell’immagine?

L’esperienza visiva a risoluzione 4K tiene conto di un rapporto di vicinanza tra l’utilizzatore e l’hardware di visualizzazione che si scontra con quanto visto per il Full HD. Il modo di fruire in contenuti UHD si accomuna all’utilizzo delle proiezioni cinematografiche moderne in cui il miglior rapporto di visualizzazione dei dettagli si ha ponendosi con lo schienale ad uno schermo e mezzo di distanza. Stessa cosa dicasi per l’intrattenimento domestico. Infatti, per un pannello da 65 pollici il numero di dettagli raccolti raggiunge il suo massimo ad una distanza di 1,5 metri.

La distanza migliore per vedere un tv 4K

Ovviamente capite bene che la disposizione risulta difficoltosa e spesso scomoda e di conseguenza di può pensare di poter collocare lo schermo 4K ad una distanza ottimale compresa tra 2 e 3 metri.

Il 4K OLED è ancora meglio?

Gli OLED sono dei pannelli che adoperano dei diodi luminosi composti da materiale organico che, nonostante siano promettenti, sono stati abbandonati in passato a causa degli oneri di produzione e di conseguenza a quelli di acquisto per il consumatore finale.

Il produttore coreano LG si sta impegnando per ribaltare le sorti dell’OLED guidando la carica attraverso i suoi prodotti. I TV OLED, infatti, garantiscono prestazioni strabilianti per quanto riguarda la vivacità dei colori nonché la profondità dei neri e la brillantezza dei bianchi. La società, per l’appunto, si è dimostrata favorevole all’apporto da conferire a tale tecnologia ed ha rilasciato per l’occasione il suo nuovo TV OLED 4K LG 55EG960V che, benché non alla portata di tutte le tasche, rispecchia un’esperienza visiva davvero unica nel suo genere.

Perciò, seppure l’ultima proposta di LG non rientri nella fascia mainstream del mercato non escludiamo che gli OLED possano giocare un ruolo fondamentale nella conquista della prossima frontiera della tecnologia visiva.

Canali TV 4K

Come accennato ad inizio post, i canali 4K sono piuttosto indietro rispetto agli attuali standard stabiliti per l’hardware UHD. Ciononostante, nazioni come il Regno Unito e territori come gli Stati Uniti si sono attivati a favore delle trasmissioni Over-The-Air su risoluzioni di 3840×2160 @60Hz per il DVB-UHDTV a 10 bit per pixel e canali in Ultra HD nativo.

Da Luglio 2014, anno di adozione del nuovo standard di trasmissione estero, è stato ad ogni modo fatto davvero poco e l’avanzamento in tal senso prosegue a rilento. Ad ogni modo, le olimpiadi di Rio 2016 saranno condotte internamente in 4K dall’emittente nazionale BBC. Il problema di fondo consiste nella compatibilità di set-top box e TV col nuovo standard e nel conseguente acquisto di prodotti di terze parti a garanzia di quest’ultima.

Quali sono i contenuti 4K disponibili?

Canali 4K
The Avengers è disponibile in 4K

Il primo grande servizio con compatibilità ai servizi offerti dalla tecnologia 4K è stato Netflix, insediatosi qui in Italia solo il 22 Ottobre 2015. Da allora il servizio ha conosciuto la fortuna e l’apprezzamento del nostro pubblico e gli stream in 4K stanno contribuendo senz’altro ad accrescere l’entusiasmo. All’apertura dell’applicazione, infatti, viene offerto ove disponibile la risoluzione 4K a patto di avere un abbonamento Netflix che lo preveda.

In realtà il numero di contenuti disponibili è alquanto ristretto anche se in tal senso si sta crescendo progressivamente. Anche Amazon offre un servizio simile benché necessiti di un controller Amazon Fire TV 4K o Roku 4. Anche Youtube offre soluzioni in 4K, anche se queste richiedono l’utilizzo di uno dei sopra citati set-top-box o comunque di un PC dalle prestazioni elevate.

Nonostante il palco contenuti nativo per la risoluzione sia limitato molti produttori consentono di ottenere contenuti Full HD davvero notevoli interpolando immagini ad alto livello ed agendo sulla gamma colori tramite ampliamento. Questo è il caso di Sony che ha recentemente distribuito una selezione di contenuti Remastered in 4K Blu-ray che massimizzano lo sfruttamento lo spazio disponibile sul disco aggiungendo maggiori dettagli.

Ad ogni modo, un aggiornamento vero e proprio a 2160p per il Blu-Ray risulta inevitabile unitamente alla possibilità di poter ottenere un incremento qualitativo dell’immagine tramite HDR e dell’audio grazie al sistema Dolby Atmos. Nel frattempo Sony Enternainments a messo a punto un sistema di download negli USA per i proprietari di Sony TV 4K che tarda a manifestarsi anche qui in Europa.

Che sistema di cablaggio necessita il 4K?

I due cavi standard candidati per essere utilizzati attraverso le nuove soluzioni UHD sono senz’altro l’HDMI ed il DisplayPort. Allo stato attuale i cavi HDMi dispongono di quattro standard di settore:

  • Alta velocità con Ethernet
  • Alta velocità senza Ethernet
  • Velocità standard con Ethernet
  • Velocità standard senza Ethernet

4k HDMII cavi a velocità standard sono in grado di operare a 1080i ma non in grado di gestire larghezze di banda 4K così come quelli ad alta velocità che gestiscono anch’essi al massimo il Full HD e si rendono perciò analoghi a quelli di classe inferiore.

La velocità dipende sostanzialmente dal tipo di connettore utilizzato a scelta tra HDMI 1.4, HDMI 2.0 e HDMI 2.0a. I primi supportano al massimo una risoluzione 3820×2160 a 30 fotogrammi al secondo, mentre HDMI 2.0 è l’ultima specifica e può visualizzare video a risoluzione Ultra HD a 60 fotogrammi al secondo. In ultimo HDMI 2.0a è in grado di gestire anche l’HDR limitatamente ad una specifica gamma di televisori in stretta dipendenza al produttore.

LEGGI ANCHE:  come funziona un tv HDR?

L’altra tipologia di cavo, come detto, è il DisplayPort che trasporta il 4K e l’audio senza artefatti visivi o lag vari nei monitor su schede video di fascia alta.

Quanto è importante HDMI 2.0a in 4K Ultra HD?

HDMI 2.0a è l’ultima revisione della specifica HDMI che si differenzia dalla 1.4 a 30Hz per una maggior larghezza di banda (fino a 18Gbps) e il supporto al 4K Ultra HD a 50/60 frame per secondo a 12-bit colore. Ad ogni modo, al momento soltanto Panasonic offre HDMI 2.0 con compatibilità 4K sul suo TX-L65WT600. Infatti, per quanto riguarda sia Samsung che Philips sono previsti degli hardware separati con possibilità di futuri aggiornamenti.

Sony ed altri stanno cercando inoltre di apportare correzioni firmware permettendo l’adattamento a frame rate elevati su comunicazioni in HDMI 1.4 con 8-bit colore. Simili soluzioni sono state saggiate attraverso i proiettori JVC e-Shift3 che hanno dimostrato un’ottima adattabilità alal risoluzione dell’immagine ed alla resa del colore.

Che ruolo avrà l’HDR?

l’HDR è l’High Dinamyc Range, un sistema in grado di ampliare il livello di dettaglio dell’immagine attraverso la creazione di uno scatto unico estrapolato da tre fotogrammi a differenti livelli di illuminazione, Si procede attraverso due scatti, uno in sovraesposizione ed uno in sottoesposizione, in combinazione con uno scatto normale per donare all’immagine maggior contrasto ed un aspetto più dettagliato su luci ed ombre.

LEGGI ANCHE: Samsung mostra i progressi sulla tecnologia HDR

Amazon è stato cronologicamente il primo ad attivarsi a favore dell’imaging HDR nel 2015 cui è seguitato anche Netflix quest’anno. Utilizzando l’HDR vi è un ulteriore aumento nella spesa di banda (fino al 20%) anche se Netflix ha confermato di voler dare priorità all’HDR rispetto al 4K nel caso non si avesse a disposizione una larghezza di banda necessaria alla fruizione contemporanea delle due tecnologie in streaming, visto e considerato che HDR influisce in maniera più marcata sulla qualità finale delle immagini.

E Quantum Dot?

Quantum Dot Display è una soluzione che adotta dei nano-cristalli LED tra il sistema di retroilluminazione ed il pannello di visualizzazione. Produttori come LG e Sony sostengono che questo aumenta la profondità di colore di circa il 30% senza l’aggiunta di pixel e senza l’implementazione di un algoritmo studiato ad hoc per la gestione digitale del display.

Già nel 2015, in occasione del passato CEL 2015, si erano intravisti i primi prototipi di LG e Samsung con il suo SUHD a schermo curvo in variante QD. In particolare quest’ultimo si è rivelato un ottimo prodotto, passato avanti ad LG per l’assenza di problemi di sovrasaturazione presentatisi invece a bordo dell’LG TV UF9400 Quantum Dot 4K UHD.

Cosa ne dite dell’8K?

Se finora il 4K non vi ha colpito che ne direste di scoprire qualcosa sull’8K? Gli schermi ad 8K consentono un apporto totale di 33 milioni di pixel con risoluzioni pari a 16 volte quella di un Full HD. Una tecnologia davvero impressionante verso cui nessuno, tranne un’emittente giapponese, si è detto al momento disposto all’adozione.

Conosciuta anche con l’indicazione distintiva di Super Hi-Vision, la tecnologia è stata impiegata a scopo di studio per l’acquisizione di contenuti durante le Olimpiadi di Londra del 2012 ed in vista delle trasmissioni dei giochi Olimpici di Tokyo previsti per il 2020. Pensare di portare gli 8K nel mercato di massa è al momento una sfida fuori portata vista anche l’implicazione dimensionale dei prodotti che devono quanto meno garantire una diagonale da 84 pollici per un apprezzamento decente dei contenuti.

Sharp ha rilasciato un prodotto decisamente costoso con mercato esclusivo in Giappone mentre LG ha portato alla nostra attenzione il primo modello HD-Ready 8K.

Conviene comprare un TV 4K in questo momento?

Ovviamente questa è una scelta personale e molto dipende da quanto sopra esposto in merito alla spesa da fronteggiare in luogo di un prodotto realmente valido e degli spazi ove collocare il nuovo hardware. Ad ogni modo, procedere all’acquisto di un televisore di ultima generazione da un brand affidabile, al di là del prezzo, garantisce certamente qualità dell’immagine ed affidabilità nel tempo in conformità alle direttive della UHD Alliance.

Da considerare, inoltre, la crescita ancora esigua della programmazione dei contenuti che, seppure in crescita, non riesce a garantire un palinsesto ricco e variegato che comunque è destinato a crescere entro breve termine. Assicurarsi, nel caso si proceda all’acquisto, della presenza dell’ultima revisione dello standard HDMI (HDMI 2.0a) con supporto all’HDR 4K.

Ha senso, dunque, aspettare in vista di una netta diminuzione del prezzo di vendita al pubblico ed un aumento del numero di programmi, film e serie TV sulle emittenti nazionali ed in streaming secondo quanto previsto dalle società operanti all’interno dell’Allenza Ultra HD.

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Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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