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Il 5G avrebbe un impatto irrisorio sulla salute umana, afferma uno studio

La tecnologia wireless di quinta generazione, comunemente nota come 5G, che ha iniziato ad essere implementata in tutto il mondo nel 2019, offre una connettività più veloce e una maggiore larghezza di banda, il che implica velocità di download molto più elevate. Ma data proprio la novità che la tecnologia 5G costituisce, non si sa ancora molto relativamente ai potenziali effetti sulla salute, imputabili principalmente all’emissione di radiazioni e radiofrequenze, indubbiamente superiore all’attuale standard del 4G. Uno studio condotto dalla Oregon State University potrebbe però aver fatto un po’ di chiarezza.

In base al nostro studio, pensiamo che la radiazione 5G non sia dannosa“, ha affermato Subham Dasgupta, che lavora nel laboratorio della nota ricercatrice Robyn Tanguay, nello stato dell’Oregon. “Possiamo ritenere il 5G innocuo per la salute umana“. I ricercatori hanno condotto la ricerca utilizzando embrioni di pesce zebra, un organismo spesso utilizzato per scoprire interazioni tra fattori di stress ambientale e sistemi biologici. Pesci zebra e umani hanno processi di sviluppo simili e sono simili a livello genomico, il che significa che la ricerca condotta su questi animali può avere valore anche relativamente all’uomo.

 

Gli studi condotti su embrioni di pesci zebra non hanno evidenziato alcuna anomalia genetica riconducibile al 5G

Nello studio i ricercatori hanno esposto per due giorni embrioni di pesce zebra a radiazioni a radiofrequenze di 3,5 GHz, tipicamente utilizzate dai telefoni cellulari abilitati al 5G. Non hanno riscontrato impatti significativi sulla mortalità, sul modo in cui si sono formati gli embrioni o sulla risposta comportamentale degli esemplari nati. “Sarà compito di futuri studi esaminare gli effetti delle radiazioni 5G sullo stesso pesce zebra utilizzato nello studio a livello genetico e mentre gli esemplari si sviluppano da embrioni ad adulti“, ha detto Dasgupta.

La ricerca futura utilizzerà quindi lo stesso set sperimentale standardizzato utilizzato in questo studio, che comprende l’utilizzo di una scatola di rame: gli embrioni di pesce zebra vengono posizionati su delle piastre, che vengono inserite all’interno della scatola; la radiazione entra nella scatola attraverso un’antenna e il rame la mantiene all’interno della scatola. Alla luce di questi primi ma significativi approfondimenti, non sarà stata una mossa avventata dar fuoco ad antenne ed impianti 5G, com’è accaduto qualche mese fa?

Nello Giuliano

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