L’accesso all’acqua è dato da scontato da fin troppe persone, ma già negli ultimi anni lunghi periodi di siccità stanno facendo capire a tutti che averla quella potabile a disposizione tutti i giorni potrebbe non essere così accessibile. Detto questo, in alcuni luoghi del mondo quest’ultima risulta essere irraggiungibile quasi tutto l’anno. Spesso l’unica fonte sembra essere quella marina che ovviamente risulta essere imbevibile. Al mondo sono ben 844 milioni le persone in questa situazione, contando anche chi è a rischio nel breve periodo.
Un nuovo dispositivo innovativo potrebbe essere la situazione a questa situazione. Si tratta di un semplice, almeno all’apparenza, discorso di carta il quale in realtà risulta essere super-idrofilo e stratificato con nanotubi di carbonio che assorbono la luce del sole. Grazie a quest’ultima il disco risulta essere in grado di rimuovere quasi il 100% del sale dal liquido di partenza, il 94% per essere precisi. Il dispositivo è in grado di produrre 6/8 litri per metro quadrato di acqua pulita in un giorno.
Togliere il sale dall’acqua
L’approccio si basa un metodo usato da millenni per depurare l’acqua ovvero farla riscaldare. Una volta fatta bollire si cattura il vapore mentre il sale, o comunque altre impurità, rimangono lasciati indietro. I nanotubi di carbonio servono a questo, ma rispetto ad altri dispositivi viene fatto un passo in più sui cristalli di sale lasciati indietro. Questi di solito si accumulano impedendo l’interno processo.
Una dichiarazione del chimico a capo del progetto, Xiwang Zhang: “I risultati del nostro studio avanzano di un passo in avanti verso l’applicazione pratica della tecnologia di generazione di vapore solare, dimostrando un grande potenziale nella dissalazione dell’acqua di mare, nel recupero delle risorse dalle acque reflue e nello scarico a zero liquidi. Speriamo che questa ricerca possa essere il punto di partenza per ulteriori ricerche in modi passivi di energia per fornire acqua pulita e sicura a milioni di persone, illuminando l’impatto ambientale dei rifiuti e recuperando risorse dai rifiuti.”