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Aerei Supersonici: la NASA si unisce al progetto per lo sviluppo dell’X-59

Verso la fine degli anni ’70 una coppia di società, la francese Aérospatiale e la britannica British Aerospace, introdussero l’aero supersonico noto come Concorde. Il velivolo offriva voli intercontinentali ad alta velocità fino al 2003. Lo stop era dovuto più che altro agli alti costi di manutenzione che avevano portato ad un deficit nei guadagni; l’ultimo aereo era stato prodotto nel 1979. La tecnologia funzionava e tolto il disastroso incidente del 25 luglio 2000 non ce ne sono stati altri degni di nota.

A distanza di 15 anni la NASA insieme alla Lockheed Martin ha deciso di riproporre un aereo di prova all’avanguardia dedicati ai viaggi intercontinentali. Il nome sarà X-59, ma è stato già soprannominato il figlio del Concorde. Il progetto prevede un volo ad un’altitudine di 17.000 metri e ad una velocità 1500 Kmh.

 

Compagnia militare per viaggi commerciali

L’agenzia spaziale statunitense la conosciamo tutti mentre l’altra compagnia probabilmente no. La Lockheed Martin è un gigante della difesa statunitense, ma che ha deciso di portare avanti questo progetto per portare il viaggio commerciale supersonico sulla Terra.

Ecco una dichiarazione da parte di un portavoce della società: “L’avvio della produzione sul progetto segna un grande balzo in avanti per l’X-59 e il futuro dei silenziosi viaggi commerciali supersonici. Il design lungo e sottile dell’aereo è la chiave per raggiungere un boom sonico basso. Quando entriamo nella fase di produzione, la struttura dell’aeromobile inizia a prendere forma, avvicinandoci di un passo all’abilitazione dei viaggi supersonici per i passeggeri di tutto il mondo.

Il volo inaugurale è stato fissato per il 2021 il quale sarà utile anche per raccogliere dati per rendere il viaggio supersonico ancora più silenzioso, un aspetto che nel Concorde mancava. La NASA avrà un ruolo importante proprio su questo aspetto e la speranza che nel momento in cui verrà rotto la barriera del suono si spera che l’effettivo suono percepito non sia più alto di 75 decibel.

Giacomo Ampollini

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