Un Airbus A330 è affondato nella baia di Saros – nota anche come Golfo di Saros, nell’Egeo settentrionale, il 14 giugno scorso per fungere da barriera corallina e attirare turisti subacquei. L’aeromobile da 90 tonnellate è stato trasportato con sei camion nella provincia mediterranea di Antalya a marzo, nel porto di Ibrice, nel distretto di Kesan, nella provincia nord-occidentale di Edirne. L’aereo si trova a circa un miglio nautico dal porto di Ibrice a 30 metri di profondità nel mare.
“Questa è un’ottima opportunità per noi, sarà il più grande aereo mai affondato al mondo, le sue dimensioni sono enormi. E’ lungo circa 60 metri per 60 metri di larghezza“, ha detto uno dei subacquei responsabile nel processo di affondamento. “Senza due immersioni, probabilmente non sarà possibile esplorare a fondo l’aereo e siamo molto eccitati“, ha dichiarato Serdar Savasal.
Creazione di habitat artificiali per creature marine
Savasal ha detto che molti turisti stranieri e nazionali arriveranno nella regione e l’Airbus A330 avrà il ruolo di incrementare il turismo subacqueo. “Penso che sarà grazie a questo turismo subacqueo che molti appassionati, in particolare provenienti dalla Grecia e Bulgaria, verranno qui. Non c’è nessun altro velivolo che è stato affondato e che sia più grande di questo. Credo che solo questo sia sufficiente per attirare l’attenzione“, ha spiegato il sub professionista. Secondo il quale la Turchia trarrebbe beneficio dall’aumento di tali progetti. “Spero che questo progetto non si concluda con questo aereo. Nuove aggiunte possono essere fatte per questo progetto. I veicoli come carri armati che sono stati utilizzati a Gallipoli durante la Prima Guerra Mondiale sono stati sepolti e poi riportati a galla in questo modo, come i ricordi della guerra“.
Musei subacquei nel mondo
Il primo museo al mondo di storia subacquea è stato istituito come parte di un progetto lanciato nel 2010, nelle acque della baia di Saros. Da allora, molti monumenti sono stati progettati per commemorare Gallipoli e le statue di soldati che hanno combattuto durante la guerra e che sono state poste sul fondo del mare.
Le barriere artificiali possono essere create affondando qualsiasi tipo di mezzo o artefatto – come aeroplani, navi o anche blocchi di cemento. L’idea è quella di creare un’area per i subacquei e dar vita ad un habitat protetto per lo sviluppo e la riproduzione di varie creature marine.