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Alaska, i ricercatori stanno studiando l’aurora boreale utilizzando sensori per terremoti

Pare i sismografi non rilevino solo terremoti, infatti secondo un nuovo studio possono anche rilevare l’aurora boreale. Questa è la prima ricerca per utilizzare i sismometri per studiare l’aurora boreale, così ha dichiarato l’Università dell’Alaska. “Sono rimasto sbalordito dal modo in cui è possibile registrare tempeste magnetiche” ha affermato il coautore dello studio Adam Ringler del Geological Survey degli Stati Uniti.

Confrontando i dati raccolti da telecamere, magnetometri e sismometri durante tre eventi aurora in Alaska nel 2019, i sismologi hanno scoperto che è possibile abbinare la visualizzazione mozzafiato delle luci con segnali sismici, per “osservare” lo stesso fenomeno in modi diversi. “Il terreno della Terra è in continuo movimento che viene poi catturato dai sismometri”, ha detto l’autore principale dello studio Carl Tape, un geofisico dell’Università dell’Alaska. “Si scopre che questi sismometri catturano anche continue influenze dal tempo spaziale, anche durante le esposizioni aurore”.

Il sismografo permetterà agli scienziati di studiare da vicino il magico fenomeno dell’aurora boreale

L’aurora boreale si verifica quando i venti solari – il plasma espulso dalla superficie del sole – incontrano il campo magnetico protettivo che circonda la Terra. La collisione di particelle produce luci colorate nel cielo e crea fluttuazioni nel campo magnetico che a volte vengono chiamate “tempeste” solari o spaziali. Il nuovo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Seismological Research Letters, mostra come i sismometri possano essere accoppiati con altri strumenti per studiare queste fluttuazioni.

“Ciò che è affascinante per me è che un sismometro – progettato per registrare il movimento del terreno – può effettivamente registrare le variazioni derivanti dalle variazioni aurorali viste nel cielo notturno dell’Alaska, che emanano da 99 km di altezza.” Ha riferito Tape. “Una persona scientificamente curiosa potrebbe fermarsi per cercare di capire come ciò sia possibile, e questo fa parte dell’obiettivo del lavoro.”

I ricercatori hanno notato nel loro articolo che il legame tra l’aurora boreale e le perturbazioni magnetiche fu scoperto per la prima volta in Svezia nel 1741 e che un sismometro in Germania rilevò per la prima volta un evento magnetico generato dall’atmosfera durante una forte tempesta solare nel 1994. “Le persone hanno fatto queste connessioni per 250 anni”, ha detto Tape. “Questo dimostra che possiamo ancora fare scoperte, in questo caso con i sismometri, per capire l’aurora.”

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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