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Alcol e Alzheimer: connessione genetica che accelera la progressione della malattia

Recenti studi genetici hanno evidenziato una correlazione significativa tra la dipendenza dall’alcol e la progressione accelerata della malattia di Alzheimer. Questo collegamento è stato scoperto grazie a nuove analisi genetiche che mettono in luce come l’alcolismo non solo possa aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, ma anche intensificarne e velocizzarne il decorso. Le conseguenze di questa scoperta sono rilevanti non solo per chi è già affetto dalla malattia, ma anche per chi, pur essendo un rischio, non ne ha ancora manifestato i sintomi.

Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa progressiva che causa declino cognitivo, perdita di memoria e cambiamenti nella personalità. Gli studi hanno ormai da tempo indicato diversi fattori di rischio, tra cui l’età avanzata, la genetica e lo stile di vita, come fattori che possono influire sull’insorgenza della malattia. Tuttavia, negli ultimi anni, è cresciuta l’attenzione verso fattori di rischio modificabili, tra cui l’abuso di alcol, che sembrano avere un ruolo più determinante di quanto si pensava in precedenza.

 

Crescente evidenza del legame tra alcolismo e progressione accelerata dell’Alzheimer

In particolare, la ricerca genetica ha portato alla luce geni specifici che potrebbero rendere alcune persone più vulnerabili agli effetti neurotossici dell’alcol. Uno dei geni più studiati in questo contesto è l’APOE-e4, una variante genetica nota per essere associata a un rischio maggiore di Alzheimer. Sembra che le persone con questa variante siano più suscettibili agli effetti dell’alcol sul cervello, subendo un deterioramento neuronale più rapido. Gli scienziati ritengono che il gene APOE-e4 possa interagire con l’alcol e accelerare i processi infiammatori e di stress ossidativo, due meccanismi chiave nella neurodegenerazione.

Oltre al ruolo dell’APOE-e4, i ricercatori hanno identificato anche altri meccanismi biologici che potrebbero spiegare il collegamento tra alcol e Alzheimer. Uno di questi è la capacità dell’alcol di influenzare i livelli di BDNF (fattore neurotrofico derivato dal cervello), una proteina essenziale per la sopravvivenza e la crescita dei neuroni. In individui con predisposizioni genetiche, il consumo cronico di alcol potrebbe ridurre drasticamente i livelli di BDNF, compromettendo ulteriormente la funzione cerebrale e contribuendo alla degenerazione delle cellule neuronali.

Il danno provocato dall’alcol a livello neuronale può manifestarsi anche con una maggiore deposizione delle placche beta-amiloidi, segno caratteristico dell’Alzheimer. Nei soggetti che consumano alcol in modo cronico, si osservano spesso livelli elevati di queste placche nel cervello, il che può portare a un’accelerazione del declino cognitivo. Inoltre, l’alcolismo è stato associato anche a una ridotta capacità del cervello di smaltire le placche già presenti, aggravando ulteriormente il rischio e la progressione della malattia.

 

Potrebbero inibire i meccanismi cui l’alcol accelera il declino cognitivo

Alla luce di queste prove, i ricercatori sottolineano l’importanza della prevenzione e del trattamento della dipendenza da alcol come strategia per mitigare il rischio di Alzheimer. In particolare, gli interventi mirati a ridurre il consumo di alcol potrebbero rivelarsi utili non solo per chi è già a rischio genetico, ma anche per chiunque desidera mantenere un cervello sano durante l’invecchiamento. I programmi di sensibilizzazione e i trattamenti personalizzati, basati sulla genetica dell’individuo, potrebbero fare una differenza significativa nella lotta contro la malattia.

Questa scoperta evidenzia anche l’importanza di ulteriori ricerche genetiche per identificare altri possibili fattori di rischio legati al consumo di alcol e alla progressione dell’Alzheimer. Gli scienziati sperano che una comprensione più approfondita della connessione genetica possa portare a nuovi trattamenti e approcci di prevenzione. Ad esempio, le terapie mirate potrebbero inibire i meccanismi cui l’alcol accelera il declino cognitivo nei soggetti geneticamente predisposti, rallentando così il progresso della malattia.

In conclusione, il collegamento tra dipendenza da alcol e malattia di Alzheimer rappresenta un importante passo avanti nella comprensione delle cause e della progressione della demenza. Per molti, ridurre o eliminare il consumo di alcol potrebbe essere una misura protettiva essenziale per il benessere cognitivo a lungo termine. La genetica gioca un ruolo chiave nel determinare chi sia più vulnerabile, ma la prevenzione attraverso gli stili di vita sani resta cruciale per tutti.

Foto di Alterio Felines da Pixabay

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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