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Alcune curiose storie che riguardano gli animali nel 2020

Pinguini che lanciano le proprie feci, lemuri che secernono un cattivo odore per corteggiare i compagni e perfino le scimmie più graziose che a volte mangiano i propri simili. L’osservazione degli animali porta a imbattersi in comportamenti sorprendenti. Ecco alcune curiose storie che riguardano gli animali e che hanno maggiormente attirato l’attenzione di osservatori e pubblico nel 2020.

 

Le più strane storie che riguardano gli animali: serpenti, rospi e via discorrendo

I serpenti kukri asiatici usano i loro denti, affilati come coltelli, per affettare le cavità addominali dei rospi e trangugiarne gli organi, lasciando solo un sacchetto di pelle vuoto. I serpenti possono passare ore a ingozzarsi di interiora di rospo; nello specifico, gli scienziati hanno catturato i serpenti ghiotti di rospi velenosi della specie Duttaphrynus melanostictus, noti anche come rospi asiatici comuni o rospi asiatici a macchie nere. I rospi secernono una sostanza bianca tossica, quindi gli scienziati sospettano che i serpenti kukri possano aver adottato la loro feroce strategia alimentare per evitare questo veleno.

Dopo aver impiegato tre anni a seguire i panda attraverso i monti Qinling, in Cina, alcuni registi hanno immortalato per la prima volta in assoluto due maschi che si contendevano l’attenzione di una femmina. Naturalmente non si tratta di un atteggiamento romantico: i due maschi si sono messi in guardia ai piedi di un albero e hanno iniziato a lottare e a urlare mentre la femmina sedeva fra i rami sovrastanti. Il più anziano dei due ha vinto la scaramuccia iniziale, ma la femmina si è arrampicata ed è riuscita a scivolare via. Entrambi i maschi hanno continuato a seguire la femmina per diverse settimane, fino alla vittoria del maschio più giovane.

 

Dai pinguini lanciatori ai lemuri odorosi: le bizzarrie della natura

I pinguini possono lanciare le proprie feci a grandi distanze, fino a raggiungere una distanza pressoché equivalente al doppio della loro altezza, e gli scienziati hanno calcolato esattamente la forza necessaria per farlo. Il team di ricerca ha preso in esame i pinguini di Humboldt (Spheniscus humboldti), che espellono le proprie feci dall’alto dei loro nidi formando un grazioso arco. Gli studiosi hanno calcolato che la pressione generata nei reni dei pinguini era pari a circa 28,2 kilopascal, il che significa che questi animaletti possono lanciare le proprie feci a circa 8 km/h e a circa 134 centimetri di distanza.

Anche le vespe conquistano un posto in questa strana classifica. La vespa Microgaster godzilla, in particolare, si è guadagnata il suo nome mostruoso per il modo in cui caccia le prede da cui trae nutrimento. Questa vespa parassita si immerge sott’acqua per catturare i bruchi della falena, che galleggiano in bozzoli situati appena sotto la superficie. La vespa strappa i bruchi dai loro bozzoli, li trascina fuori dall’acqua e li riempie rapidamente di uova. Il modo in cui la vespa esce dall’acqua ha ricordato agli scienziati l’emersione dal mare di Godzilla nel classico film di fantascienza.

 

Le scimmie non finiscono mai di stupire

Dal canto loro, le adorabili scimmie cappuccino non sono immuni da aneddoti macabri: questi deliziosi primati, dall’aspetto dolcissimo, possono nutrirsi dei cadaveri dei propri simili. È quel che è accaduto qualche mese fa, dopo la caduta di un cucciolo di scimmia da un albero nel Santa Rosa National Park, in Costa Rica. Un gruppo di scimmie adulte si è radunato intorno al corpicino privo di vita e hanno iniziato a mangiucchiarlo, lasciando intatti soltanto la testa, il busto e gli arti superiori.

Infine, un’altra specie di scimmie fa parlare di sé per una caratteristica quantomeno stramba. Durante la stagione degli amori, gli esemplari maschi del lemure dalla coda ad anelli (Lemur catta) secernono dalle ghiandole situate nei polsi un liquido di cui imbevono la coda come se fosse una colonia, per attirare le femmine. Questo liquido ha un odore acre per la maggior parte dell’anno, ma un odore più dolce e fruttato nell’epoca del corteggiamento. Gli scienziati suppongono che questa variazione sia una conseguenza delle variazioni dei livelli di testosterone.

Ph. credits: Foto di Jacky Poon/Copyright Terra Mater Factual Studios and Mark Fletcher Productions via Live Science

Gloria Fiorani

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