Foto di Farah Samy su Unsplash
Alessandria d’Egitto, una delle città più emblematiche dell’antichità, rischia di scomparire sotto le acque del Mediterraneo. Fondata nel 331 a.C. da Alessandro Magno e nota per la sua celebre biblioteca, è stata il cuore culturale dell’ellenismo e la patria di Cleopatra, ultima regina d’Egitto. Oggi, però, questa storica metropoli sta affondando a un ritmo preoccupante, minacciata da fattori naturali e antropici.
Secondo gli esperti, il suolo di Alessandria sta sprofondando di circa 3 millimetri all’anno, un fenomeno aggravato dall’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici. La combinazione di questi due processi rende la città sempre più vulnerabile alle inondazioni, con conseguenze devastanti per la popolazione e il patrimonio archeologico. Se il trend non verrà invertito, gran parte della città potrebbe finire sott’acqua entro la fine del secolo.
Uno dei fattori principali di questo sprofondamento è la subsidenza del terreno, causata dal prelievo eccessivo di acqua dalle falde acquifere. L’urbanizzazione selvaggia e l’espansione edilizia hanno ulteriormente compromesso la stabilità del suolo, accelerando il fenomeno. A peggiorare la situazione, la diga di Assuan, costruita negli anni ’60, ha ridotto l’apporto di sedimenti del Nilo, privando la costa di un naturale meccanismo di rigenerazione.
Oltre ai problemi geologici, Alessandria deve fare i conti con l’erosione costiera. Le forti mareggiate e l’aumento dell’intensità delle tempeste mettono a rischio le antiche rovine sommerse della città, tra cui il leggendario Palazzo di Cleopatra e il Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. I resti di questi monumenti, già sommersi nei secoli scorsi, potrebbero presto essere inaccessibili agli archeologi subacquei.
Le autorità egiziane e la comunità scientifica stanno cercando soluzioni per proteggere la città. Tra le proposte ci sono la costruzione di barriere marine, il rinforzo delle coste con sabbia artificiale e il miglioramento del sistema di drenaggio urbano. Tuttavia, le risorse economiche e la complessità del problema rendono difficile un intervento risolutivo su larga scala.
L’emergenza climatica non è solo una minaccia per Alessandria, ma per molte altre città costiere del mondo, da Venezia a Jakarta. Il caso della città egizia rappresenta un monito sui rischi dell’innalzamento dei mari e della gestione non sostenibile delle risorse naturali. Senza azioni concrete e tempestive, il passato glorioso di Alessandria potrebbe trasformarsi in un tragico esempio di perdita culturale e ambientale.
Nel frattempo, gli archeologi e gli studiosi cercano di documentare quanto più possibile la storia della città prima che il mare inghiotta definitivamente i suoi tesori. Ogni anno, nuove scoperte subacquee riportano alla luce frammenti di un’epoca perduta, offrendo uno sguardo prezioso sulla vita nell’antico Egitto. Ma il tempo stringe e la battaglia contro l’erosione è tutt’altro che vinta.
Se Alessandria continuerà a sprofondare senza adeguate misure di contenimento, il destino della città potrebbe essere quello di diventare una nuova Atlantide. E con essa, un pezzo fondamentale della storia dell’umanità rischia di scomparire per sempre.
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