L’alimentazione è un aspetto fondamentale per mantenere un corretto assetto psicofisico. Situazioni di obesità o anoressia possono infatti causare tantissimi problemi di salute, come rischio aumentato di problemi cardiaci e di pressione, problemi di osteoporosi in tarda età ecc., così come problemi psichici come depressione, ansia, bassa autostima ecc.
Esistono pertanto tantissime diete molto valide ed interessanti, ognuna con una propria strategia, soprattutto diete per il dimagrimento. Molti, però, sono “ignoranti” in materia, non sapendo che fine fa il grasso quando dimagriamo.
Dove finisce il grasso corporeo che perdiamo?
L’idea più comune per quanto riguarda la via d’uscita del grasso è che si brucia, come se fosse legna, e si converte in energia da utilizzare successivamente per l’organismo. Ovviamente, non è così.
Il grasso viene, invece, convertito in anidride carbonica e acqua. Queste due sostanze si uniscono alla circolazione sanguigna fino a quando non vengono disperse dal corpo sotto forma di urina o sudore. Una specifica ricerca aveva dimostrato che 10 chili di grasso vengono trasformati in 8,4 chili di anidride carbonica (che viene espulsa dal nostro corpo quando espiriamo), e 1,6 chili di acqua (che vengono eliminati attraverso l’urina o il sudore). Quindi il grasso che mangiamo con la nostra alimentazione viene eliminato respirando!
Come spiegato dal medico nutrizionista Stefano Erzegovesi, ovviamente non serve respirare maggiormente per dimagrire.
“La produzione di anidride carbonica e acqua non è qualcosa che si può forzare con il comportamento. Se ci sforziamo di espirare più a lungo o più velocemente con l’obiettivo di dimagrire, l’unica cosa che otterremmo è di andare in iperventilazione con conseguenti mal di testa o dolori toracici.”