L’arrivo della vecchiaia porta con sè numerosi problemi che ostacolano il benessere psicofisico del soggetto. Osteoporosi, difficoltà di movimento, perdita di autostima, noia, depressione sono solo alcune delle cause che la tarda età porta con sé.
L’espressione massima di tutto ciò avviene con l’Alzheimer, una malattia che colpisce il 5% delle persone over 60 e porta principalmente a grandi problemi di memoria, fino a non riconoscere addirittura la propria famiglia. E’ appurato, però, che esiste una correlazione positiva e negativa con il proprio regime alimentare. Vediamo come.
Mangiare determinati alimenti giornalmente può portare a danneggiare il cervello precocemente, anche di 10/20 anni prima. Lo studio è stato condotto da Lorena Perrone, una ricercatrice italiana che lavora nell’Università di Poitiers.
Alcuni cibi sono favoriscono l’insorgenza prematura della malattia. Questi vengono denominati come AGEs, ovvero Advanced Glication End products. Questi alimenti, infatti, sono capaci di accrescere il rischio di Alzheimer producendo alterazioni a tutti i livelli: infiammazioni, danni vascolari, danni neuronali e stress ossidativo. Alcuni esempi di alimenti AGEs sono le carni ed i formaggi stagionati. Un’eventuale regime alimentare dove si favoriscono questi cibi ad altri può senza dubbio favorire l’insorgenza precoce del morbo.
Al contrario, esistono alcuni alimenti ottimi per combattere e per ritardare il più possibile la malattia dell’Alzheimer. Questi sono verdura, pesce, frutta, i classici alimenti molto ricchi dal punto di vista di vitamine e micronutrienti, che dovrebbero essere la base di ogni dieta. Infatti, la dieta mediterranea classica è ottima sotto questo aspetto per combattere e rallentare il morbo in tarda età.
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