Il morbo di Alzheimer è una di quelle malattia in cui non è esattamente facile trovare un piano di azione valido a 360° per combattere la malattia. Non tutti i casi sono uguali, il reale funzionamento della patologia non è del tutto noto e a dire il vero molte ricerche sono pure messe in discussione. Spesso si fa affidamento a trattamenti pensati per altro che in qualche modo hanno dimostrato un’efficacia anche per questo scopo.
Di recente è stato trovato un altro trattamento pensato per migliorare la qualità del sonno che è anche in grado di aiutare gli individui con il morbo di Alzheimer. Nello specifico è in grado di ridurre leggermente la formazione delle proteine legate alla malattia, ovvero la beta-amiloide e la tau; come? Non si sa. Questo farmaco è un sonnifero, il suvorexant.
Al momento si tratta di un piccolo studio basato su pochi partecipanti. Questa scoperta non è tanto utile come trattamento in sé in quando un uso prolungato di sonniferi non è esattamente indicato per la salute, quindi non possono risultare un trattamento valido contro l’Alzheimer. Detto questo, si spera che possa aiutare a scoprire altri misteri della malattia.
Le parole dei ricercatori dell’Università di St. Louis: “Se si riesce a ridurre la fosforilazione della tau, potenzialmente ci sarebbe una minore formazione di grovigli e una minore morte neuronale. Spero che alla fine svilupperemo farmaci che sfruttino il collegamento tra sonno e Alzheimer per prevenire il declino cognitivo. Non ci siamo ancora. In ogni caso, sarebbe prematuro per le persone preoccupate di sviluppare l’Alzheimer interpretarlo come una ragione per iniziare a prendere suvorexant ogni notte.”
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