News

Alzheimer: una pillola per il sonno per mitigare la malattia

Il morbo di Alzheimer è una di quelle malattia in cui non è esattamente facile trovare un piano di azione valido a 360° per combattere la malattia. Non tutti i casi sono uguali, il reale funzionamento della patologia non è del tutto noto e a dire il vero molte ricerche sono pure messe in discussione. Spesso si fa affidamento a trattamenti pensati per altro che in qualche modo hanno dimostrato un’efficacia anche per questo scopo.

Di recente è stato trovato un altro trattamento pensato per migliorare la qualità del sonno che è anche in grado di aiutare gli individui con il morbo di Alzheimer. Nello specifico è in grado di ridurre leggermente la formazione delle proteine legate alla malattia, ovvero la beta-amiloide e la tau; come? Non si sa. Questo farmaco è un sonnifero, il suvorexant.

 

Gli effetti di un sonnifero sul morbo di Alzheimer

Al momento si tratta di un piccolo studio basato su pochi partecipanti. Questa scoperta non è tanto utile come trattamento in sé in quando un uso prolungato di sonniferi non è esattamente indicato per la salute, quindi non possono risultare un trattamento valido contro l’Alzheimer. Detto questo, si spera che possa aiutare a scoprire altri misteri della malattia.

Le parole dei ricercatori dell’Università di St. Louis: “Se si riesce a ridurre la fosforilazione della tau, potenzialmente ci sarebbe una minore formazione di grovigli e una minore morte neuronale. Spero che alla fine svilupperemo farmaci che sfruttino il collegamento tra sonno e Alzheimer per prevenire il declino cognitivo. Non ci siamo ancora. In ogni caso, sarebbe prematuro per le persone preoccupate di sviluppare l’Alzheimer interpretarlo come una ragione per iniziare a prendere suvorexant ogni notte.”

Giacomo Ampollini

Recent Posts

Amazon: offerte tecnologiche da non farsi scappare

Le nuove offerte tecnologiche di Amazon sono appena state lanciate. Che siate alla ricerca di uno smartphone o di un…

17 Maggio 2025

Scoperti nel liquido spinale indizi per la diagnosi precoce della demenza frontotemporale

Un recente studio scientifico ha individuato nel liquido cerebrospinale una serie di biomarcatori che potrebbero rivoluzionare la diagnosi precoce della…

17 Maggio 2025

Perché non vediamo le megastrutture aliene? Una nuova teoria svela l’autodistruzione delle sfere di Dyson

La domanda che affascina scienziati e sognatori da generazioni è sempre la stessa: perché non abbiamo ancora trovato prove della…

17 Maggio 2025

Sindrome del cuore infranto: cos’è, perché può essere mortale e chi colpisce di più

La chiamano "sindrome del cuore infranto", ma non è solo una metafora romantica: si tratta di una reale condizione medica,…

17 Maggio 2025

Occhi: la salute della vista a rischio dal clima

L'uomo ha davanti a sé una nuova era che porterà a sfide nuove sotto ogni punto di vista, anche di…

17 Maggio 2025

Recensione Huawei FreeBuds 6: audio migliorato con design open-fit e lossless a 2,3 Mbps

Huawei FreeBuds 6 sono la nuova generazione delle cuffiette true wireless che si posizionano nel segmento dei prodotti con design open-fit, in…

17 Maggio 2025