Mentre Amazon sta man mano rivestendo un ruolo sempre più importante per quanto riguarda il settore dell’e-commerce durante la terribile pandemia di coronavirus, una pioggia di critiche ha investito la società di Jeff Bezos. Molte personalità politiche e soprattutto diversi attivisti stanno mettendo in discussione la crescente influenza del gigante dell’e-commerce nel settore.
Amazon è infatti diventata la società più “controllata” durante l’emergenza sanitaria. Ha aumentato la sua forza lavoro globale a quasi un milione di dipendenti e ha affrontato le proteste sulla sicurezza dei suoi magazzini. D’altro canto però, Amazon si è anche impegnata a spendere almeno 4 miliardi di dollari durante l’attuale trimestre per combattere la diffusione del coronavirus, contribuendo a sostenere i soccorsi e a finanziare la ricerca di un vaccino.
Negli ultimi tre mesi, Amazon ha mantenuto elevatissimo il suo valore di mercato, nonostante le proteste di molti dei propri dipendenti
Il valore di mercato di Amazon è rimasto vicino ai livelli record che lo attestavano intorno agli 1,2 trilioni di dollari, avendo infatti registrato ricavi in aumento ma profitti inferiori nell’ultimo trimestre. “Le sue enormi dimensioni giustificano il controllo più serrato“, ha dichiarato Dania Rajendra, del gruppo di attivisti Athena, un’organizzazione che si concentra in particolare sul trattamento dei lavoratori. Gli attivisti di Athena sono infatti preoccupati che Amazon, che controlla anche uno dei principali servizi di streaming televisivo, possa “insidiarsi” in tanti altri aspetti della vita delle persone.
L’aumento del valore delle azioni di Amazon ha aumentato il patrimonio del fondatore e amministratore delegato Jeff Bezos a oltre 140 miliardi di dollari, nonostante il durissimo colpo che l’economia globale ha subito a causa della pandemia. Amazon ha affrontato inoltre scioperi dei dipendenti in diverse strutture, invocando maggiore sicurezza sul lavoro e una retribuzione per i pericoli cui essi sono esposti nel loro lavoro. Pare infatti che la società sia addirittura intervenuta licenziando personale come ritorsione per aver denunciato tali problematiche.
La società sta forse “approfittando” della pandemia?
“È una minoranza quella che sta scioperando, ma il sentimento accomuna migliaia se non centinaia di migliaia di lavoratori“, ha dichiarato Steve Smith, della California Labour Federation. Anche se Amazon ha aumentato la paga base a 15 dollari l’ora, ben al di sopra del salario minimo richiesto, e ha aggiunto bonus per tutta la durata della pandemia, gli attivisti affermano che ciò non sia ancora abbastanza, specialmente negli Stati in cui il costo della vita è più alto, come la California.
L’analista Patrick Moorhead, di Moor Insights & Strategy, ha affermato che Amazon sta diventando oggetto di controlli più stretti proprio per via della sua crescente influenza globale e, soprattutto, per l’incredibile patrimonio che Bezos ha accumulato. Ma Moorhead ha precisato che Amazon non sta approfittando della crisi del coronavirus, dovendo comunque essere riconosciuto alla società l’impegno assunto nell’assunzione delle misure di sicurezza per far fronte alla pandemia e per aver messo a disposizione dei dipendenti dotazioni tecniche più moderne nel corso di questi mesi. “Se si pensa di far chiudere i battenti ad Amazon, sarebbe enorme il numero di persone che sarebbe letteralmente sbattuta per strada. Avremmo un numero davvero enorme di disoccupati“, ha detto Moorhead.