News

Amnesia: nuova teoria suggerisce che può essere una forma d’apprendimento

Durante la nostra vita formiamo innumerevoli ricordi che però avvolte dimentichiamo. Tuttavia perché questo succede? Al contrario del presupposto generale che i ricordi si cancellano con il passare del tempo, l’amnesia secondo alcuni esperti non è cosi negativa, anzi potrebbe essere una nuova forma d’apprendimento. Gli scienziati, dietro la nuova teoria, sottolineano che i cambiamenti alle nostre capacità di accedere a determinate memorie specifiche si basano su feedback ambientali e sulla prevedibilità.

L’oblio potrebbe essere una caratteristica funzionale del nostro cervello che è in grado di interagire con l’ambiente che lo circonda. Nel mondo in cui viviamo che cambia in modo cosi repentino, il dimenticarsi può essere positivo in quanto può portarci a comportamenti più flessibili e un miglior processo decisionale. Se i ricordi vengono acquisiti in circostanze che non sono rilevanti per l’ambiente, l’amnesia può migliorare il nostro benessere.

 

Amnesia, il dimenticare può essere una forma d’apprendimento

Secondo gli scienziati credono che molto spesso impariamo a dimenticare alcuni ricordi per dare importanza ad altri ricordi. Un numero crescente di ricerche indica che, almeno in alcuni casi, l’oblio è dovuto a un accesso alterato alla memoria piuttosto che alla perdita di memoria. Le memorie sono immagazzinate in insiemi di neuroni chiamati “cellule engram” e il successo del richiamo di questi ricordi implica la riattivazione di questi insiemi.

L’estensione logica di questo è che l’oblio si verifica quando queste cellule non possono essere riattivate. I ricordi stessi sono ancora lì, ma se gli specifici ensemble non possono essere attivati ​​non possono essere richiamati. È come se i ricordi fossero conservati in una cassaforte ma non si ricordasse il codice per sbloccarla. La nuova teoria propone che l’oblio sia dovuto al rimodellamento del circuito che cambia le cellule dell’engram da uno stato accessibile a uno inaccessibile.

Poiché il tasso di oblio è influenzato dalle condizioni ambientali, propongono che l’oblio sia in realtà una forma di apprendimento che altera l’accessibilità della memoria in linea con l’ambiente e quanto sia prevedibile. Ci sono molti modi in cui il nostro cervello dimentica, ma tutti agiscono per rendere l’engram più difficile da accedere. Il team sottolineano che questo oblio naturale sia reversibile in determinate circostanze e in alcuni stati patologici, come ad esempio nelle persone che soffrono del morbo d’Alzheimer. Ciò si traduce in una notevole riduzione dell’accessibilità delle cellule engram e perdita di memoria patologica.

Foto di Margarita Kochneva da Pixabay

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

Recent Posts

Menti senza suono: quando la mente non sente alcuna voce interiore

La voce interiore, quel dialogo silenzioso che accompagna molte persone durante la giornata, è spesso considerata una caratteristica universale dell’esperienza…

22 Dicembre 2024

Vuoi rafforzare il tuo sistema immunitario durante le feste? Adotta queste 3 semplici abitudini

La stagione delle feste è un periodo gioioso, ma spesso ricco di impegni e stress, fattori che possono mettere alla…

22 Dicembre 2024

Insonnia fatale familiare: la malattia genetica che priva del sonno e della vita

L'insonnia fatale familiare (IFF) è una malattia neurodegenerativa rara e letale che colpisce il sistema nervoso centrale. È caratterizzato dalla…

22 Dicembre 2024

iPhone 17 Pro: le sette novità in arrivo il prossimo anno

Il 2025 sarà l'anno degli iPhone 17. Apple prevede di lanciare ben 4 differenti modelli, uno base, uno Air e…

22 Dicembre 2024

Recensione Shark Detect Pro: aspirapolvere di qualità con autosvuotamento

Shark Detect Pro è il nome della nuova gamma di scope elettriche intelligenti di Shark, azienda che nel corso degli anni si sta…

21 Dicembre 2024

Vischio: non solo tradizione e baci ma anche salute

Tra le tante, tantissime, tradizioni del periodo natalizio c'è quella del vischio. Si parla di una tradizione secolare che al…

21 Dicembre 2024