Una nuova tecnologia sta sperimentando dei sensori che permettono di assorbire il sudore dalla pelle e di analizzarlo. Questo inedito prodigio sta aprendo una nuova frontiera sia per l’ottimizzazione delle prestazioni sportive che per il monitoraggio di disturbi medici legati alla traspirazione. I ricercatori di biochimica e le aziende tecnologiche stanno collaborando da tempo nella realizzazione di sensori in grado di monitorare e interpretare il sudore per segnalare possibili malattie e aiutare gli atleti a migliorare le loro prestazioni sportive.
I sensori sono in grado di tracciare la velocità di movimento del sudore, attraverso l applicazione transcutanea. Questo tipo di dispositivi esiste già da oltre un decennio, ma i recenti sviluppi nelle scienze tecnologiche ha permesso la progettazione di sensori in grado di essere messi in commercio in tempi relativamente brevi.
Oltre ad essere composto di acqua e di ioni (sodio, potassio, calcio) il sudore contiene molte sostanze secrete dalle ghiandole sudoripare della pelle, (compresi i prodotti di scarto che i batteri mangiano causando quella sensazione olfattiva sgradevole). Sono molte le sostanze che possono aiutare a capire il funzionamento interno del corpo e a stabilire se si è o no in buona salute.
Tra tutti i fluidi corporei, il sudore fornisce una quantità significativa di informazioni sullo stato di salute di un paziente ed è facilmente accessibile, rendendolo adatto a biosensori indossabili e non invasivi.
“Il sudore contiene importanti elettroliti, metaboliti, aminoacidi, proteine e ormoni, che consente il monitoraggio di malattie metaboliche, condizioni fisiologiche o livello di intossicazione di una persona“, scrivono i ricercatori della Stanford University in un documento sui sensori del sudore.
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