Android è stato uno dei due sistemi operativi mobili più popolari da quando è stato lanciato nel 2008: il software è ora utilizzato da oltre 2,5 miliardi di dispositivi in tutto il mondo.
Oltre ad Apple, la maggior parte dei produttori di smartphone sfrutta il software di Google per i propri dispositivi. Uno di questi produttori è Huawei, il più grande rivenditore di smartphone in Cina. Tuttavia, l’uso dell’azienda da parte del sistema operativo di Google è stato protetto dall’incertezza il 19 maggio, quando Google ha revocato la licenza Android di Huawei dopo che l’amministrazione Trump ha inserito l’azienda cinese in una lista nera commerciale.
Sebbene il blocco Android sia stato inizialmente posizionato immediatamente su Huawei Technologies, da allora è stata concessa un’estensione alla società, che scadrà il 19 agosto. Huawei ha affermato che i suoi dispositivi continueranno a ricevere aggiornamenti e patch Android indipendentemente dal fatto che ricevano o meno una licenza Android.
Inoltre, l’azienda ha anche espresso la fiducia che un certo numero di smartphone, come il P30 Pro, sarà effettivamente premiato con l’imminente sistema operativo Android Q di Google. Di fatto, la società ha recentemente tenuto una conferenza degli sviluppatori in Cina, dove è stato rivelato il suo nuovo software EMUI 10 basato su Android Q.
Durante l’evento, Huawei ha anche svelato un sistema operativo completamente nuovo soprannominato HarmonyOS che potrebbe essere usato come alternativa ad Android, ma la società ha dichiarato che ciò sarebbe avvenuto solo se non fosse stato in grado di utilizzare il software di Google.
HarmonyOS è progettato per un’ondata di diversi dispositivi Internet of Things (IoT): Huawei sta tentando di creare un’interfaccia intuitiva che passa senza soluzione di continuità tra diversi componenti hardware per ridurre la frammentazione.
Fondamentalmente, Huawei crede che se lo smartwatch di un utente esegue lo stesso sistema operativo della sua televisione intelligente, non solo aumenterebbe l’unità tra i due dispositivi, ma consentirebbe anche il trasferimento senza interruzioni delle funzioni tra i due.
Ciò potrebbe significare che se un utente sta monitorando una partita sportiva sul proprio orologio, potrebbe teoricamente essere in grado di trasmettere istantaneamente quel particolare incontro alla propria TV una volta tornato a casa.
L’insistenza della società tecnologica cinese che HarmonyOS debutterà solo su dispositivi IoT è stata ribadita poco dopo l’annuncio del sistema operativo quando Honor, di proprietà di Huawei, ha svelato una nuova televisione intelligente che esegue il software.
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