Noi come esseri umani ci sentiamo spesso, tra gli animali, indiscussi dominatori del cielo, della terra e dei mari. Abbiamo imparato a modificare e plasmare l’ambiente attorno a noi rendendolo confortevole per la nostra specie, abbiamo sviluppato un’intelligenza superiore, che ci ha permesso di costruire oggetti e sviluppare tecnologie sempre più complesse.
Ma che cosa accadrebbe se dovessimo improvvisamente sparire? Se l’essere umano si estinguesse, qualche altra specie potrebbe prendere il nostro posto nel mondo e sviluppare un’intelligenza e delle abilità paragonabili alla nostra?
Live Science ha raccolto in un articolo una lista di possibili candidati secondo diversi ricercatori e scienziati, basandosi sui numerosi studi scientifici pubblicati, riguardo le abilità e le caratteristiche di alcuni straordinari animali.
Dato che una delle caratteristiche principali che ha permesso agli esseri umani di conquistare il mondo è la nostra abilità nella costruzione e nel ragionamento spaziale, un eventuale sostituto del genere umano, per ricoprire lo stesso ruolo ecologico degli umani, dovrebbe sviluppare una capacità simile di manipolare gli oggetti. In altre parole, avrebbero bisogno di pollici opponibili, o almeno di equivalenti pollici.
Basandosi su questo aspetto molti ricercatori ritengono che un probabile sostituto dell’uomo potrebbero essere alcuni primati, come gli scimpanzé (Pan troglodytes) e i bonobo (Pan paniscus). Questi nostri parenti, hanno infatti già dei pollici opponibili che usano per fabbricare strumenti in natura. Potrebbe essere dunque che, come la nostra specie è riuscita a sopravvivere ai Neanderthal durante l’era glaciale 40.000 anni fa, gli scimpanzé possano sopravvivere a noi.
Sicuramente questo potrebbe richiedere centinaia di migliaia o addirittura milioni di anni di evoluzione. Inoltre è anche probabile che qualsiasi disastro abbastanza potente da spazzare via gli umani potrebbe portare all’estinzione anche gli scimpanzé.
Questo ultimo possibile scenario fa salire in classifica un altro candidato altrettanto valido, gli uccelli. Questi unici dinosauri sopravvissuti all’estinzione di massa di 66 milioni di anni fa che ha permesso ai mammiferi di riempire le loro nicchie lasciate vuote dai dinosauri terrestri, potrebbero ricoprire il ruolo di animali terrestri più intelligenti.
Gli uccelli sono infatti animali molto intelligenti e alcuni uccelli possono usare le loro abili zampe e becchi per creare delle specie di piccoli utensili. Inoltre alcuni uccelli, come i pappagalli cenerini africani (Psittacus erithacus), se addestrati possono imparare fino a 100 parole e fare semplici calcoli, e persino arrivare a comprendere il concetto di zero.
Gli uccelli possono inoltre radunarsi in grandi gruppi e alcuni costruiscono persino siti di nidificazione comuni. Non sono proprio delle metropoli umane, ma il concetto alla base è molto simile.
Un altro gruppo di animali estremamente intelligenti sono i polpi. Estremamente abili nel manipolare oggetti, possono imparare a distinguere tra oggetti reali e virtuali e sono in grado di adattare alle loro esigenze l’ambiente a loro circostante, spostando a loro piacimento alghe, piccoli ciottoli e conchiglie. Studi recenti mostrano che in alcuni casi possono anche vivere in comunità.
Sarebbero candidati perfetti se non fosse per un piccolo dettagli. Difficilmente i polpi riuscirebbero infatti ad adattarsi alla vita terrestre. Mentre i vertebrati hanno ferro nelle cellule del sangue, i polpi e i loro parenti utilizzano il rame, che si lega all’ossigeno in modo molto meno efficiente del ferro.
Forse il candidato migliore potrebbero essere gli onnipresenti insetti. Nel corso dei loro 480 milioni di anni di storia infatti, gli insetti hanno riempito quasi tutte le nicchie immaginabili. Inoltre sappiamo che sono in grado di organizzarsi in colonie che assomigliano moltissimo alle società umane, con regole e organizzazione davvero molto precise, come ad esempio quelle delle formiche.
Inoltre insetti come le formiche sono in grado di coltivare il loro cibo, nello specifico funghi, mentre le termiti possono comunicare anche a grandi distanze grazie alle vibrazioni.
E dunque probabile che se gli esseri umani si estinguessero, colonie di termiti e formiche riempirebbero lo spazio lasciato vuoto dalla nostra specie, arrivando magari a conquistare il mondo proprio come in passato fu per noi.
Naturalmente queste sono solo mere supposizioni. Un simile scenario ha troppe variabili e troppi aspetti da tenere in considerazione per poter prevedere cosa accadrà in futuro. Una simile predizione su una scala temporale così importante come quella geologica, dovrebbe tener conto di macroaspetti come il clima del pianeta, i cambiamenti ambientali ed ecosistemici, ed in generale le condizioni future del nostro Pianeta.
Inoltre andrebbero considerati anche aspetti come le mutazioni casuali, eventuali estinzioni improvvise, colli di bottiglia di alcune popolazioni e la convergenza, un processo evolutivo mediante il quale due organismi non correlati finiscono per sviluppare tratti simili occupando la stessa nicchia biologica.
Foto di Thomas Skirde da Pixabay
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