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Le “conferenze tech” annullate sono costate più di 500 milioni di dollari

Poiché l’epidemia di coronavirus continua a dilagare in tutto il mondo, causando danni e disagi non da poco anche in termini economici, era inevitabile che diversi eventi sarebbero andati cancellati. Un esempio lampante è stata la cancellazione del Mobile World Congress, che avrebbe dovuto svolgersi quest’anno a Barcellona. La perdita economica dovuta alla cancellazione di importanti conferenze tecnologiche come Google I/O, l’evento F8 di Facebook e lo stesso Mobile World Congress, ha già superato i 500 milioni di dollari, secondo le stime che la società PredictHQ.

Questo numero supera, tra l’altro, di gran lunga l’eventuale realizzo che gli organizzatori degli eventi avrebbero conseguito. I primi 500 milioni di dollari persi sono andati in fumo proprio a causa della cancellazione del MWC, che avrebbe dovuto ospitare oltre 100.000 partecipanti. L’annullamento di Google I/O, una conferenza che prevedeva l’arrivo di 5.000 ospiti, ha invece causato una perdita di 20 milioni. Nonostante un certo numero di eventi, tra cui Facebook F8 e Adobe Summit, possa anche essere svolto online, non sarà comunque trascurabile la significativa perdita economica dovuta all’annullamento dell’evento fisico.

 

Molte grandi società possono ancora svolgere le proprie conferenze online, ma il danno economico resta comunque significativo

PredictHQ esamina le perdite in quattro categorie di servizi: biglietti aerei, alloggi, cibo e trasporti. Ciò significa che la stima di oltre 500 milioni di perdite è orientativa e provvisoria, non includendo le perdite sostenute, ad esempio, dagli sponsor e dagli acquisti che i dipendenti avrebbero effettuato durante le fiere. PredictHQ ha poi dichiarato che il mese scorso è stato registrato un aumento del 500% delle cancellazioni e dei rinvii di eventi importanti e che l’International Air Transport Association ha stimato che il nuovo focolaio di coronavirus potrebbe costare più di 30 miliardi di dollari al settore dei trasporti.

Numerose aziende tecnologiche, tra cui Twitter, hanno poi raccomandato ai loro dipendenti di lavorare da casa. Altre grandi aziende, come Amazon, hanno cancellato viaggi non essenziali, soprattutto a livello internazionale. Apple, invece, sembra non abbia abbandonato il proposito di organizzare i suoi eventi in primavera. Purtroppo però, con il dilagare dell’epidemia da coronavirus, è probabile che sempre più aziende, grandi e piccole, decidano di annullare le loro conferenze. Non resta quindi che attendere e stimare quanto le conseguenti perdite saranno consistenti.

Nello Giuliano

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