L’acqua potabile viene data per scontata nella nostra cultura, ma sempre più luoghi stanno registrando un calo dei bacini idrici. Magari noi che siamo chiusi nelle nostre case e apriamo il rubinetto non ce ne accorgiamo, ma chi possiede dei campi, per esempi, sa che ci sono periodi in cui l’acqua scarseggia. Succede a noi, figuriamoci se questo non capita anche in paesi meno sviluppati. Uno di questi è il Perù che però potrebbe riesumare un’antico sistema fatto di canali per risolvere il problema; problema moderno, soluzione antica.
Le stagioni asciutte stanno peggiorando e la popolazione sta invece aumentando. Per far coesistere le due cose i ricercatori stanno ipotizzando di sfruttare una tecnica vecchia di 1,400 anni. Si tratta, detto in maniera molto semplice, di incanalare l’acqua dei ruscelli ai piedi delle montagne durante le piogge abbondanti così da creare delle nuove sorgenti naturali che mantengono l’acqua immagazzinata per periodi più lunghi di quanto succede ora.
Ecco una dichiarazione dell’ingegnere ambientale dell’Imperial College di Londra, Wouter Buytaert: Il popolo di Lima vive con una delle situazioni idriche meno stabili al mondo. C’è troppa acqua nelle stagioni piovose e troppo poca in quelle secche. I popoli indigeni del Perù sapevano come aggirare questo problema, quindi stiamo cercando risposte“.
Visitando alcune montagne lontane dalla città e parlando con le popolazione locali si è scoperto che l’antico sistema per deviare le acque permette a grandi quantità di acqua, appunto, di raggiungere valle in ritardo rispetto al flusso normale. Le deviazioni ci metterebbero 45 giorni in più in media e questo permetterebbe di sfruttare dell’acqua a distanza di settimane dalla fine della stagione dell piogge; si parla di circa 99 milioni di metri cubi.
Ovviamente l’applicazione di un metodo antico, ma funzionante, risulterebbe ancora più utile se applicato a sistemi moderni. In ogni caso è un altro modo per sottolineare che spesso le idee avvenute in passato risultano essere perfette anche ai giorni nostri.
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