Una preoccupante malattia virale si sta diffondendo molto rapidamente tra le api della Gran Bretagna causandone la morte. Secondo i dati raccolti da oltre 24.000 apicoltori inglesi il responsabile potrebbe essere un nuovo ceppo del virus da paralisi cronica (CBPV).
Le api colpite da questo morbo hanno difficoltà a volare e sviluppano un addome lucente senza la loro tipica peluria. Mucchi di api morte sono stati trovati all’esterno degli alveari con intere colonie spesso spazzate via a causa del virus.
Un team di scienziati guidato dal Prof. Giles Budge dell’Università di Newcastle ha individuato casi concentrati tra gli apiari gestiti da apicoltori professionisti. Nello studio, pubblicato su Nature Communications, i ricercatori hanno usato i dati di 25 paesi per dimostrare che la malattia si diffonde maggiormente negli apiari di apicoltori che importano api da miele. Gli apicoltori professionisti importano le regine per reintegrare i loro alveari a distanza di pochi anni.
Un’altra prova del contributo dell’apicoltura commerciale nella diffusione della malattia è la gestione di grandi colonie dove il virus si diffonderebbe molto rapidamente. Budge ha tuttavia affermato che non è confermato che il ceppo venga trasportato dalle regine d’importazione e di conseguenza non è corretto affibbiare la colpa all’apicoltura industriale.
“I coltivatori di api di questo paese sono su piccola scala. Un allevatore di api potrebbe avere da 100 a 200 colonie. Negli Stati Uniti ne hanno fino a 10.000. Anche in Germania ci sarà un’apicoltura su vasta scala in corso”, ha riferito.
Secondo Budge, la malattia si diffonderebbe maggiormente tra le api in Gran Bretagna per il gran numero di api importate, che in caso di tempo umido vengono confinate all’interno di un alveare alimentando il contagio. “Non c’è abbastanza distanziamento in un alveare per quel numero di api, ma possono essere gestite aumentando lo spazio”, ha dichiarato Budge.
La malattia virale esiste da secoli. ma i ricercatori vogliono scoprire se un nuovo ceppo più virulento è alla base di questa impennata globale. Negli Stati Uniti, la prevalenza di CBPV era dello 0,7% nel 2010, ma ha raggiunto il 16% nel 2014. La prevalenza è raddoppiata in Italia dal 5% al 10% tra il 2009 e il 2010. In Cina, la prevalenza è passata dal 9% al 38%.
Le api adulte infette portano il virus fino a sei giorni senza mostrare sintomi e possono diffonderlo in altre colonie. In Gran Bretagna un quarto degli apicoltori potrebbe aiutare a diffondere la malattia. Anche quando la malattia sembra scomparire, si ripresenta poi in altre località del paese. Il virus è stato individuato anche in popolazioni di calabroni e formiche selvatiche, ma non è ancora chiara la modalità di trasmissione.
Rob Nickless, presidente della Bee Farmers Association, che ha sostenuto lo studio, ha dichiarato: “Questo è il tipo di ricerca che porta benefici pratici al settore, aiutando i coltivatori di api a migliorare la loro salute e aumentare la produzione di miele nel Regno Unito.”
I ricercatori continueranno a esaminare la genetica della malattia per determinare se esiste un nuovo ceppo e cercare di scoprire se le regine importate sono davvero le responsabili del contagio in Gran Bretagna.
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