Apple è costantemente impegnata in battaglie, legali e non, verso aziende concorrenti di vario tipo. Sicuramente avrete tutti ben nota la sfida che va avanti da anni con il colosso sudcoreano Samsung. Le due case tecnologiche sono in concorrenza oramai da tantissimo tempo ed è davvero difficile, al giorno d’oggi, stimare tutti i processi legali che sono intercorsi tra le due aziende. I problemi sono sempre i brevetti e il plagio di questi ultimi. Nonostante ciò, pare che le due aziende si siano adeguate ad una pacifica convivenza sul mercato. Stare in un clima di pace può infatti giovare ad entrambe le parti. Esempio ne è proprio la collaborazione che, forzatamente, Apple ha dovuto attuare nei confronti di Samsung. Quest’ultima è infatti una delle maggiori produttrici di alcuni componenti del nuovo iPhone X. Si è stimato che la casa sudcoreana quest’anno accrescerà il proprio fatturato anche grazie a questa collaborazione.
Ma non è l’unica battaglia, quella tra Cupertino e Samsung ad essere in primo piano negli ultimi tempi. Abbiamo assistito infatti anche allo scontro legale tra l’azienda e uno dei suoi più stretti collaboratori. Stiamo parlando di Qualcomm, la quale avrebbe accusato Apple di aver violato alcuni brevetti su specifici modelli di iPhone. La richiesta è stata quella di togliere dal mercato tutti i modelli di iPhone che non rispettassero tali brevetti. Ovvero, parte dei oramai ex nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus. Di conseguenza non pensiamo che un provvedimento di questo tipo verrà mai preso. Ciò che è certo però è che le due aziende sono ancora nel pieno della battaglia legale e una soluzione definitiva si raggiungerà solo nei prossimi mesi.
In casa Apple non c’è nemmeno tempo di concludere una faida che subito se ne creano di nuove. E’ quello che è accaduto in questi giorni. A puntare Apple questa volta non ci sarebbe un’azienda in particolare, ma addirittura una serie di case pubblicitarie. Pare, infatti, che l’azienda della mela morsicata abbia introdotto una nuova funzionalità in iOS 11 e macOS High Sierra che non piace per nulla alle interessate. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
L’Intelligent Tracking Prevention non piace alle aziende pubblicitarie online
L’astio verso Cupertino è nato quando quest’ultima ha fatto voce riguardo l’ntroduzione di un cambiamento nei suoi nuovi dispositivi. A partire da iOS 11 e macOS High Sierra sarà infatti disponibile una funzione che si chiamerà Intelligent Tracking Prevention. Non sapete a cosa serve ? Procediamo con calma. Quando gli utenti si collegano su internet e visitano vari siti, vengono registrati diversi dati relativi alle pagine visitate. Questa funzione ha lo scopo di estrapolare molti dei dettagli dei vari utenti, dalle preferenze alle informazioni personali. Vengono chiamate vere e proprio “tracce” quelle che ognuno di noi lascia quando naviga sul web. La giustificazione di questa cosa è che in questo modo si dà all’utente un esperienza più consona e adatta alle sue esigenze. Nonostante ciò, pare che all’azienda della mela non piaccia più di tanto questa caratteristica.
E’ per questo che nasce l’Intelligent Tracking Prevention. Una funzione mirata proprio all’eliminazione automatica di tutti quei dati che gli inserzionisti pubblicitari utilizzano per settarci le pubblicità da farci vedere. Un esempio sono i cookie che i vari siti salvano per ricordarsi alcuni dati relativi alla nostra persona. Ecco, secondo Apple, non tutte le informazioni che vengono salvate sono necessarie e tra l’altro molte si esse potrebbero essere acquisite senza un reale consenso della persona che visita i vari siti. Il nuovo sistema introdotto, quindi, non fa altro che tutelare la privacy dei vari utenti. Ovviamente, questa cosa non è piaciuta per nulla a quelli che con queste cose ci lavorano.
Ben sei aziende pubblicitarie contro Apple
Dopo la scoperta di questa funzione, non una ma ben sei case che si occupano di pubblicità online hanno scritto una lettera aperta verso l’azienda della mela morsicata. Secondo la loro opinione la scelta fatta da Apple sarebbe ingiusta in quanto non gioverebbe a nessuno. Anzi a detta loro creerebbe solo danni. La funzione sarebbe molto poco trasparente e alquanto arbitraria e potrebbe avere grosse ripercussioni sull’impostazione del moderno mondo di internet. Ma non è finito tutto qui, a quanto pare le diverse aziende non l’hanno presa per nulla bene.
Nella lettera riportata dal sito AD Week si legge: “bloccare i cookie con questa nuova funzione arriverà ad allontanare i brand dagli utenti, le pubblicità saranno più generiche, meno tempestive e utili, i cookie gestiti dal sistema non rappresentano una scelta dell’utente, rappresentano la scelta degli sviluppatori del browser”. L’accusa lanciata dalle aziende è molto chiara. Con questa nuova funzione si rischia di rendere le pagine web e le pubblicità più lontane dagli interessi dei vari utenti. Le pubblicità continueranno ad esserci ma saranno meno pertinenti ai gusti di ognuno.
Apple, nonostante tutto appare irremovibile. E’ raro che la casa della mela morsicata risponda ad accuse pubbliche ma pare che questa volta si sia sentita particolarmente toccata. Proprio per questa motivazione ha deciso di rispondere e dare una spiegazione alle accuse mossegli. Scopriamo cosa ha detto.
Apple risponde
Apple non poteva stare zitta davanti ad una situazione del genere, ne sarebbe valsa la reputazione dei suoi nuovi software. E’ per questo che anch’essa ha deciso di rispondere con una lettera pubblicata dal noto sito The Loop. Il pensiero rimane sempre lo stesso. Secondo l’azienda le informazioni che i vari siti estrapolano ed utilizzano in maniera loro sarebbero una cosa che va contro la privacy degli utenti. Apple è sempre stata un’azienda attenta a questo tipo di dettagli e vuole che i propri clienti abbiano una visione più trasparente possibile. Di conseguenza ha giustamente pensato di poter permettere agli utenti di bloccare l’invio di questo tipo di dati ai vari siti web.
Ecco quanto si legge nella lettera:
“Apple pensa che le persone abbiano il pieno diritto alla privacy. Safari è stato il primo browser a bloccare come impostazione predefinita i cookies di terze parti.”
e ha continuato dicendo: “L’Intellingent Tracking Prevention non è altro che un metodo più avanzato per proteggere la privacy degli utenti”
Apple cambierà idea ?
Non sappiamo se l’azienda della mela ritratterà su quanto detto. Le aziende pubblicitarie stanno continuando a manifestare il proprio malcontento ma non è in stile Apple rimangiarsi quanto detto. Sopratutto dopo aver risposto in maniera ferma alle varie accuse che sono state mosse. Sarà davvero il nuovo metodo adottato dalla casa di Cupertino una scelta sbagliata oppure si rivelerà una funzione a favore della privacy degli utenti ? Lo scopriremo solo dopo aver testato i nuovi software per un periodo più o meno lungo. Intanto vi riportiamo qui sotto il resto della lettera scritta da Apple:
“… La tecnica di acquisizione di dati è diventata così invasiva tanto che è possibile, per i vari web tracking, ricostruire la maggior parte dello storico della navigazione degli utenti. Questi dati vengono raccolti senza lo specifico consenso degli utenti e sono utilizzati per il perfezionamento degli annunci pubblicitari, è proprio in questa maniera che queste ultime possono assecondare gli utenti sul web.”
Dopo una prima spiegazione generale si è dedicata prettamente alla nuova funzione:
“La nuova funzione di Intelligent Tracking Prevention rileva ed elimina i cookie e altri dati utilizzati per questo specifico tipo di scopo, il che aiuta a mantenere privata la navigazione degli utenti. La funzionalità non precluderà in ogni caso l’esistenza degli annunci nè tanto meno interferirà con il monitoraggio legittimo sui siti che le persone effettivamente visitano. I Cookie che interagiscono secondo la funzione progettata continueranno ad esistere e di conseguenza anche le legittime pubblicità delle aziende pubblicitarie oneste“.
Fonte: loopinsight.com