L’industria della musica ha vissuto un periodo di relativa tranquillità negli ultimi mesi, dopo essere stata praticamente rivoluzionata due volte nel giro di pochi anni. Ricordiamo infatti la rivoluzione apportata da Steve Jobs sull’acquisto di musica digitale (ogni brano doveva costare 0,99 dollari, indistintamente da chi fosse cantato) e la rivoluzione apportata dai servizi di streaming musicale (Spotify su tutti). Parlando proprio di quest’ultima categoria, gli utenti che decidono di abbonarsi a tali servizi stanno crescendo sempre più. Per tale ragione, le aziende cercano di realizzare un proprio servizio di streaming e rosicchiare qualche punto percentuale del market share.
Le intenzioni di Apple sono proprio queste (anche se non si limiterà a qualche punto percentuale). Infatti, al WWDC 2015 che, ricordiamo, prenderà il via domani, ci aspettiamo grandi novità sul nuovo servizio di streaming musicale Apple Music (non sappiamo se effettivamente si chiamerà così). Esso potrà godere dell’elevatissima esperienza di Beats Music nel settore discografico, così come dell’elevatissima preparazione degli sviluppatori Apple. Insomma, sul servizio non ci dovrebbe essere nulla da dire. I problemi però potrebbero nascere sulla compatibilità di tale sistema di streaming.
Come sappiamo, Apple ed il suo sistema operativo mobile iOS sono stati spesso criticati per un’apertura pari quasi a zero verso altri OS. Ed anche in questo caso si potrebbe aggiungere un’altro tassello alla critica, dato che molto probabilmente Apple Music funzionerà solamente su dispositivi iOS ed OSX.
Per mantenere il massimo controllo sui file che verranno scaricati per l’ascolto offline (pensiamo che una feature del genere non possa mancare), Apple e le case discografiche potrebbero ri-mettere in gioco (dopo averli eliminati di recente da iTunes) i tanti odiati (dagli utenti) DRM. Per chi non lo sapesse, i DRM o Digital Rights Management sono dei sistemi tecnologici in grado di tenere sotto controllo la diffusione pirata dei file a cui sono applicati, mediante l’inserimento di metadati specifici e di chiavi di crittografia speciali in grado di essere decifrate solamente da quel determinato software (Apple Music in questo caso).
Non stiamo assolutamente dicendo che i DRM saranno presenti per certo in Apple Music ma solamente che vi è una forte possibilità che ciò accada. Fortunatamente l’attesa per scoprire tutta la verità non è lunga dato che, come abbiamo detto prima, Apple Music verrà presentato domani durante il WWDC 2015.