Successo per la prima parte della missione Artemis I della NASA. Nelle prime ore della mattinata è infatti avvenuto con successo il lancio dello Space Launch System (SLS) della NASA, il razzo più potente del mondo, che ha spinto la navicella spaziale Orion in viaggio verso la Luna.
Il decollo dell’SLS è avvenuto oggi mercoledì 16 novembre alle 1:47 EST (07:47 ora italiana) dal Launch Pad 39B del Kennedy Space Center della NASA in Florida. Il lancio è la prima tappa di una missione che prevede un viaggio di quasi 65.000 chilometri per la navicella Orion, che dovrebbe arrivare oltre la Luna e tornare sulla Terra nel corso di 25,5 giorni.
La missione Artemis I della NASA: il primo passo per riportare l’uomo sulla Luna
La missione Artemis I è una parte fondamentale dell’approccio esplorativo Moon to Mars della NASA, in cui l’agenzia esplora a beneficio dell’umanità e che rappresenta il primo passo dell’uomo verso Marte. È un test importante per l’agenzia prima di procedere al volo con astronauti a bordo previsto nella missione Artemis II.
L’amministratore della NASA Bill Nelson ha infatti dichiarato che si è trattato di uno “spettacolo incredibile, osservare il razzo Space Launch System della NASA e la navicella spaziale Orion lanciarsi insieme per la prima volta. Questo test di volo senza equipaggio spingerà Orion ai limiti dei rigori dello spazio profondo, aiutandoci a prepararci per l’esplorazione umana sulla Luna e, in definitiva, su Marte”.
Il lancio del razzo SLS e i tentativi falliti
Ma ora entriamo nel vivo del lancio, con il racconto degli emozionanti eventi di oggi. Il lancio della missione Artemis I, inizialmente previsto ad agosto, non era iniziato proprio nel migliore dei modi.
Il 29 agosto infatti, il lancio era stato rinviato a causa di un sensore di temperatura difettoso; ed il 4 settembre a causa di una perdita di idrogeno liquido a un’interfaccia tra il razzo e il lanciatore mobile. Successivamente gli ingegneri avevano riportato il razzo all’interno del Vehicle Assembly Building (VAB), il 26 settembre per metterlo al riparo dall’uragano Ian.
All’interno del VAB, i team hanno riparato con successo la perdita e dimostrato le procedure di rifornimento aggiornate ed eseguito la manutenzione standard per riparare danni minori alla schiuma e al sughero del sistema di protezione termica e ricaricare o sostituire le batterie in tutto il sistema.
Il razzo SLS e la navicella spaziale Orion sono arrivati al Launch Pad 39B di Kennedy il 4 novembre, dove hanno superato l’uragano Nicole. Dopo la tempesta, i team hanno condotto valutazioni approfondite del razzo, del veicolo spaziale e dei sistemi di terra associati e hanno confermato che non ci sono stati impatti significativi a causa del maltempo.
Ma finalmente le tempeste sono passate anche per Artemis I ed il razzo Space Launch System della NASA , con a bordo la navicella Orion senza equipaggio, è decollato dal Launch Complex 39B in Florida all’1:47 EST (07:47 in Italia).
Tutti gli eventi del lancio della missione Artemis I
L’obiettivo principale di Artemis I è testare a fondo i sistemi integrati prima delle missioni con equipaggio facendo funzionare il veicolo spaziale in un ambiente dello spazio profondo, testando lo scudo termico di Orion e recuperando il modulo dell’equipaggio dopo il rientro, la discesa e lo schianto.
Ed ecco tutti i passaggi salienti ed i traguardi necessari per impostare il viaggio di Orion verso la Luna, avvenuti nelle due ore dopo il lancio.
Dopo solo due minuti dal lancio, è avvenuta la separazione del propulsore a propellente solido dello Space Launch System (Mission Elapsed Time 00:02:12). Il core stage SLS continua a funzionare. Dopo appena un minuto dalla separazione dei booster, la carenatura del modulo di servizio e il sistema di interruzione del lancio si separano dalla navicella Orion (MET 00:03:11).
Dopo pochi secondi è iniziata invece l’interruzione del motore principale dello stadio principale, (MET 00:03:16) ed una volta completa, lo stadio centrale si è separato dallo stadio di propulsione criogenico provvisorio e dalla navicella spaziale Orion. L’arresto completo del motore principale dello stadio principale comandato è avvenuto al MET 00:08:03 e la separazione core stage/ICPS al MET 00:08:15.
La pietra miliare successiva è stata il dispiegamento dei pannelli solari di Orion, iniziato circa 18 minuti dopo il lancio e della durata complessiva di 12 min. 52 minuti e 56 secondi dopo il lancio ha avuto inizio una delle fasi critiche del lancio, la manovra di sollevamento del perigeo, in cui lo stadio di propulsione criogenico provvisorio ha spinto al massimo per poco più di 20 secondi per sollevare dal punto più basso dell’orbita terrestre Orion, in preparazione per l’ iniezione trans-lunare. Il passaggio fondamentale per mettere Orion in rotta verso la Luna.
La manovra ha avuto successo e si è proceduto al MET 01:29:27 all’avvio della combustione di iniezione trans-lunare (TLI) che ha spinto al massimo il sistema per circa 18 minuti, portandolo fuori dall’influenza della Terra . Un processo per cui è servita una potenza incredibile e che ha portato il sistema a forte velocità per contrastare e liberarsi dall’attrattiva gravitazionale della Terra.
Una volta completato questo passaggio lo stadio di propulsione criogenico provvisorio (ICPS), interamente realizzato dasll’European Spoace Agency (ESA), si è separato da Orion al MET 01:57:36. La navicella ha quindi acceso i suoi propulsori ausiliari per allontanarsi a una distanza di sicurezza dallo stadio esaurito ed è ora in viaggio verso la Luna.
Ora che Orion è in viaggio verso la Luna è il momento di raccogliere dati
Nelle prossime ore, saranno condotte una serie di piccole indagini scientifiche e dimostrazioni tecnologiche. Dei moduli CubeSats, che abbiamo già conosciuto nella missione DART, si dispiegheranno attorno al sistema, ognuno con la sua missione per raccogliere dati specifici e colmare le lacune nella nostra conoscenza del Sistema Solare e delle tecnologie per le future missioni di esplorazione sulla Luna e oltre.
Il modulo di servizio di Orion eseguirà anche una serie di manovre per mantenere Orion in rotta verso la Luna, circa otto ore dopo il lancio. Nei prossimi giorni, i controllori della missione presso il Johnson Space Center della NASA a Houston effettueranno ulteriori verifiche e correzioni di rotta, se necessario.
Si prevede che Orion volerà vicino alla Luna il 21 novembre, eseguendo un passaggio ravvicinato della superficie lunare nel suo percorso verso un’orbita retrograda distante, un’orbita altamente stabile a migliaia di chilometri oltre la Luna.
Ph. Credit: NASA/Bill Ingalls