Alcune scoperte archeologiche in Medio Oriente, potrebbero fornire la prova per la veridicità dei resoconti dalla Bibbia circa le crudeli pratiche degli Assiri e dei Babilonesi. Se infatti da un lato la Bibbia è un libro sacro per i cristiani, dall’altro è anche la cronaca della storia del popolo eletto di Dio, degli israeliti e dei molti imperi che hanno incrociato la loro storia con quella di Israele.
I resoconti del profeta Abuc
Tra questi imperi citati nella Bibbia vi sono molte delle più antiche civiltà umane conosciute come i Babilonesi, gli Assiri e l’Antico Egitto. Ad esempio l’assedio di Gerusalemme da parte del re babilonese Nabucodonosor II, nell’anno 587 a. C., è descritta nel Libro dei Re dell’antico Testamento della Bibbia. E gli eserciti babilonesi sono descritti anche nel Libro di Abacuc, un testo dell’Antico Testamento scritto nel VII secolo a.C..
Ed è proprio in questo libro che il profeta Abacuc descrive i metodi crudeli degli eserciti babilonesi. Ed ora secondo Tom Meyer, professore di studi biblici allo Shasta Bible College e alla Graduate School in California, ci sono ampie prove archeologiche che dimostrano la veridicità di quanto riportato nelle antiche scritture sacre.
Gli antichi reperti assiri e babilonesi mostrano la loro crudeltà
Meyer ha affermato che “sia i documenti scritti che i reperti dell’antico Medio Oriente possono dimostrare che i profeti biblici non avevano affatto esagerato sulla crudele natura dei loro nemici”. Il professor Meyer cita ad esempio tra i reperti, le iscrizioni sui muri nel palazzo del re assiro Ashurnasirpal II, le quali raccontano del re crudele che scuoia i nobili che si erano ribellati contro di e drappeggiava le loro pelli sui mucchi di cadaveri.
Anche altri studi archeologici condotti su antichi scheletri e bassorilievi nei palazzi reali, restituiscono immagini vivide e descrizioni testuali delle brutalità a cui Babilonese ed Assiri erano avvezzi, compreso l’amputazione delle mani e dei genitali, la scuoiatura, la decapitazione, l’impalamento e il rogo delle loro vittime.
Tra questi rilievi Meyer cita gli esempi dei testi murali del palazzo del re neo-assiro Sennacherib i quali “ritraggono i soldati assiri che smembrano uomini della città biblica di Lachis staccando la loro pelle, decapitando le loro teste e tagliano loro le mani”. Così come i bassorilievi del palazzo del suo successore, Assurbanipal, mostrano prigionieri di Elam che vengono scorticati o che hanno la lingua tagliata insieme a pile di teste mozzate.
Secondo Meyer dunque “i documenti archeologici dimostrano chiaramente come questi atti di atrocità fossero comuni tra le pratiche guerriere di questi antichi popoli e convalidano le affermazioni della Bibbia sulla temibile natura dei loro eserciti”.
Immagine: Unvasodiparole