Tra i prossimi vaccini che dovrebbero venire approvati c’è quello sviluppato tra la collaborazione tra AstraZeneca e i ricercatori di Oxford. Quest’ultimo ha subito diversi rallentamenti durante la sperimentazione e l’ultima volta a causa dei dati discordanti sull’efficacia. Secondo i nuovi dati di chi ci sta lavorando, secondo gli ultimi aggiustamenti ora questa efficacia ha raggiunto quella degli altri due vaccini, quello di Pfizer e di Moderna.
Quest’ultimi hanno rispettivamente un valore di 95% e 94.5%. Il trattamento di AstraZeneca può dire lo stesso e si tratta di un netto miglioramento rispetto a prima. Si parla di un generale 62%, un valore molto basso, ma che era in linea con i normali vaccini antinfluenzali.
Il motivo del rallentamento, come detto, era dovuto al fatto che in alcuni casi si parlava del 70% e in altri di ben il 90%. Questo massimo si era raggiunto andando a cambiare la quantità di vaccino per dose, la metà per la prima e intera per la seconda. In virtù di questo scoperta, si è deciso di approfondire.
Il vaccino di AstraZeneca
Un altro punto forte di questo vaccino è che può essere conservato con temperature molto più alte di quello di Pfizer e BioNTech. Al posto di richiedere ben -75°, ne bastano appena tra i -2° e i -8°. Questo facilità di gran lunga la distribuzione all’interno del territorio e vale anche per il nostro paese.
In Inghilterra, l’approvazione per questo trattamento dovrebbe arrivare il 4 gennaio e più tardi dovrebbe arrivare anche quella da parte dell’EMA. In seguito, verranno spedite le prime dosi che sono già state prodotte. Si parla di decine di milioni in poche settimane, un numero facilmente raggiungibile visto l’anticipo nella produzione, una scommessa fatta in precedenza dalla casa farmaceutica.
Ph. credit: Independent