Nella giornata di oggi, venerdì 29 gennaio, era prevista la decisione dell‘EMA sull’approvazione dell’uso del vaccino sviluppato in collaborazione tra l’azienda farmaceutica AstraZeneca e l’Università di Oxford. È arrivato il sì per quanto riguarda l’uso sulle persone sopra i 18 anni e si tratta quindi del terzo vaccino approvato per l’Unione Europea.
Si tratta di un’ottima notizia anche se rispetto a pochi mesi fa l’importanza di questo vaccino è leggermente scesa. Per cominciare, il suo costo è molto più basso rispetto alle dosi di Moderna e di Pfizer. Secondo aspetto, si può tenere a temperature più alte rispetto agli altri e quindi risulta più facile da trasportare.
Sarebbe perfetto quindi per spingere ancora di più sul piano vaccinale, ma purtroppo non come ci si aspettava. Da AstraZeneca, negli scorsi giorni, è arrivato un taglio pesanti delle dosi che ammonta a più del 50% per l’Italia, ma in realtà è in linea con il taglio medio per gli altri paesi. L’Unione Europea sta ancora contrattando con la compagnia proprio in merito a questo punto.
Come era stato notato dagli esperti tedeschi, i dati forniti da AstraZeneca sono inesistenti per quanto riguarda gli over 65. Nonostante questa assenza, è stata comunque registrata una risposta immunitaria da parte dei soggetti più anziani durante i test e per questo non è stato sconsigliato l’uso sui suddetti.
Le parole del direttore esecutivo dell’EMA, Emer Cooke: “Con questo terzo parere positivo, abbiamo ulteriormente ampliato l’arsenale di vaccini a disposizione degli Stati membri dell’UE e dello SEE per combattere la pandemia e proteggere i loro cittadini.”
Ph. credit: GdS
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