L’EMA ha dovuto di nuovo esprimersi sul vaccino sviluppato da AstraZeneca; sarebbe la terza volta se consideriamo l’analisi dei dati previa l’approvazione. A questo giro c’è stato bisogno di una nuova consultazione a causa dei diversi casi di coagulazione anomala del sangue di diverse persone vaccinate sparse in alcuni paesi europei, come Germania e Olanda.
L’agenzia europeo sui medicinali ha sostanzialmente confermato i timori di un po’ tutti. Il vaccino di AstraZeneca può causare questo genere di effetto collaterale insieme ai casi di trombosi. La possibilità che questo avvenga rimane bassissima e si parla veramente di numeri infimi. La stessa agenzia sottolinea come i vantaggi del trattamento superano di gran lunga tutto il rischio.
AstraZeneca: i dubbi sul vaccino
Rimane un problema. Attualmente diversi paesi hanno sospeso la somministrazione di tale vaccino nelle persone sotto i 55 anni in alcuni casi e sotto i 65 in altri. Apparentemente infatti le fasce più giovani sono quelle più a rischio di andare incontro a questo genere di effetti collaterali. Le donne sono quelle più a rischio ancora.
Considerando che i piani vaccinali dei diversi paesi si basano molto sulla fornitura del trattamento sviluppato dalla società anglo-svedese, non poter contare sul vaccino per la maggior parte della popolazione è un problema che andrà risolto in qualche modo. Attualmente si stanno pensando diverse soluzioni.
Come si è visto nei dati, la possibilità di comparsa di questi coaguli di sangue è più alta nelle prime due settimane dalla prima dose. Una contromisura a cui hanno iniziato a pensare è di mischiare due dosi di vaccino diverse. Prendere come prima una di Pfizer o Moderna e la seconda di AstraZeneca. Si tratta solo di un’ipotesi al momento anche perché nessuno sa cosa potrebbe succedere visto che non c’è nessun dato in merito, nessun test di laboratorio o clinico.
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