L’Australia è enorme e se anche in diversi punti la pioggia ha messo fine all’avanzata delle fiamme, in altri stanno continuando. Una delle zone ancora colpite è intorno alla capitale del paese, Canberra. Quest’ultima ha dovuto dichiarare lo stato di emergenza, il primo in due decenni, soprattutto anche per via delle temperature che il fuoco sta aiutando a facendo raggiungere. Si tratta di 42,7 gradi Celsius e il record precedente era di 42,2° ed era stato registrato nel 1968.
Per l’Australia, per lo meno per la zona della capitale soprattutto, è l’estate più calda mai vista. L’ultima volta che era stato dichiarato lo stato di emergenza riguarda sempre degli incendi i quali avevano raso al suolo più di 500 case nella zone limitrofe alla capitale. Al momento invece sono stati bruciati ben 18.000 ettari, un disastro facilitato anche dai venti caldi e secchi che stanno sferzando.
Gli incendi in Australia
Tra il Nuovo Galles del Sud e Victoria ci sono ben 80 incendi. La prima regione tra le due ha registrato temperature quasi a toccare i 47 gradi Celsius. Da settembre sono morte ben 33 persone. Una piccola speranza viene data dal fatto che la zona dovrebbe presto ricevere l’arrivo delle piogge, con tutti i rischi associati però.
Come abbiamo visto nelle scorse settimane, dopo momenti così caldi, quando la pioggia arriva causa molti danni. O finisce per grandinare con blocchi che possono mettere fuori combattimento una persona, o piove così tanto da far nascere inondazioni improvvise. Con l’arrivo del Coronavirus l’attenzione mediatica si è spostata, ma l’Australia brucia ancora.