Le banane come frutto in sé sono a rischio in tutto il mondo e questo a causa di un fungo. Questo agente patogeno non è di fatto una novità, ma è comparso per la prima volta in Africa 10 anni fa arrivando dall’Asia e dal Sud America. La situazione nel continente è critica dove il ceppo TR4 sta di fatto colpendo tutte le coltivazioni. Se prima poteva essere dichiarata sotto controllo, ora non lo è più.
Il focolaio originario si trovava in Mozambico, ma ora tracce dell’agente patogeno originario sono state trovate fino a 200 chilometri di distanza. Questo va da sé che indica un scenario non più gestibile. Se si è fatto fatica a confinare questo fungo delle banane in una singola piantagione, impossibile pensare di farlo ora. Ovviamente gli altri paesi africani proveranno a bloccarne l’avanzata.
Banane: un frutto a rischio
Le parole del patologo vegetale Gert Kema dell’università di Utrecht: “La malattia sembrava essere sotto controllo in Africa. Tuttavia, da allora abbiamo appreso che purtroppo non è così. Dopotutto quel primo focolaio non è stato controllato. La malattia continua a diffondersi, anche tra i piccoli agricoltori e le persone con piante di banane nei loro giardini. Probabilmente non riconoscono la malattia e, di conseguenza, non sono in grado di trattarla adeguatamente.”
Le banane che attualmente mangiamo sono le Cavendish, ma fino a quarant’anni fa la tipologia dominante era un’altra, tipologia spazzata via da un altro fungo. La scelta era caduta su questa in quando risultava più resistente ai funghi. Quest’ultimi però si sono evoluti e ora il rischio di perdere il frutto a livello globale è concreto. Il mondo è tutto interconnesso e questi patogeni vengono trasportati ovunque.