Lo scorso anno un‘eruzione vulcanica sottomarina ha dato vita ad una piattaforma galleggiante di roccia vulcanica che ora è approdata sulle coste australiane e potrebbe essere un grande contributo per la salvezza del prezioso ecosistema della grande barriera corallina australiana.
Si tratta di un enorme zattera di pietra pomice che ha portato con se molti organismi marini verso le coste del Queensland. Venne scoperta da alcuni marinai che si dirigevano verso le Isole Fiji mentre procedeva nella sua deriva sulle acque oceaniche. L’eruzione che le ha dato vita dovrebbe aver avuto luogo nelle profondità dell’oceano nei pressi di Tonga, nel Pacifico meridionale.
La pietra pomice infatti si forma quando la lava incandescente entra in contatto con l’acqua e si raffredda, includendo al suo interno numerose bolle d’aria che la rendono galleggiante. Le rocce si uniscono poi per formare grandi piattaforme galleggianti come questa che ora è arrivata in Australia. La grande massa è stata osservata anche da alcuni rilevamenti satellitari.
Durante il suo viaggio verso le coste ha raccolto su di se molti organismi come cirripedi, coralli e alghe che ora potrebbero stabilirsi nella barriera corallina australiana contribuendo al suo ripopolamento. Come ha infatti dichiarato Scott Bryan, geologo della Queensland University of Technology, “ogni pezzo di pomice ha la sua piccola comunità che è stata trasportata attraverso gli oceani del mondo. È una casa ed un mezzo di trasporto per gli organismi. L’enorme numero di individui e la diversità di specie, vengono trasportati per migliaia di chilometri in pochi mesi ed è davvero fenomenale”.
Secondo Bryan queste zattere di pomice possono essere in grado di ripopolare in parte la barriera corallina e mitigare l’effetto del cambiamento climatico su di essa.
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