Il prezzo della benzina e del diesel è arrivato alle stelle dall’inizio della guerra tra la Russia e l’Ucraina e lo sconto sulle accise ha ritardato solo di un paio di mesi l’inevitabile. Il prezzo è arrivato oltre i 2 euro a litro, sia per la benzina che per il diesel. Dal 30 giugno invece, dalla prima volta il 20 maggio, sembrerebbe esserci stato un piccolo ribasso nei distributori.
È stata proprio Eni, l’azienda petrolifera, a rivedere il ribasso dei prezzi di due centesimi al litro per entrambi i carburanti. Ciò fa sperare che questo sia un primo passo verso dei prezzi più accessibili, anche se le quotazioni petrolifere sono davvero instabili e non c’è niente di confermato e di sicuro.
Andando più nel dettaglio, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è pari a 2,071 euro a litro, mentre quello del diesel è di 2,037 euro a litro. I prezzi praticati del Gpl si collocano tra 0,831 a 0,853 euro/litro ed il prezzo medio del metano auto è tra 1,840 e 1,920 euro. Un litro di benzina costa un quarto in più rispetto allo stesso periodo del 2021, con il prezzo che sale del +25,5% su base annua. Il gasolio costa quasi un terzo in più, con i listini alla pompa che aumentano del +32,2%. Per un pieno di benzina si spendono in media 20,4 euro in più rispetto al 2021, spesa che sale a +23,5 euro per un pieno di gasolio.
Questo porta a chiederci se mai questo prezzo tornerà a scendere, ma la risposta non è del tutto immediata. Ad influenzare i prezzi ci sono diversi fattori. In primis, le materie prime e il valore del petrolio in costante mutamento, ma anche il contesto geopolitico che, con il conflitto in Ucraina, si fa sempre più incerto. Il rincaro delle materie prime e dei trasporti sono ulteriori aggravanti. Inoltre si pensa che i prezzi già elencati sopra hanno già il taglio delle accise fino all’8 luglio, ma tra le possibilità di prorogare la misura fino alla fine della stagione estiva.
In Italia l’85% delle merci è trasportato su strada, questo significa che i prezzi record di benzina e diesel rischiano dia vere un effetto a catena sui costi delle imprese e di conseguenza sulle spese dei consumatori. Secondo un calcolo condotto dall’Istat, le famiglie già sostengono una spesa media mensile pari a 2.437 euro in valori correnti per i consumi.
Foto di IADE-Michoko da Pixabay
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