Alcuni biologi evoluzionisti sarebbero seriamente intenzionati a riportare in vita animali estinti. Gli ecologisti dell’Università della California, a Santa Barbara, hanno recentemente pubblicato un articolo sul modo migliore per selezionare gli animali da riportare in vita. I dinosauri sono fuori dal lotto delle possibili opzioni, perché sono andati estinti troppo tempo fa e dunque sarebbe difficile riportarli in vita e inoltre essi non fornirebbero alcun beneficio per l’ecosistema.
Ma, come la scienza fa notare, ci sono buone possibilità di poter resuscitare animali quali il mammut lanoso scomparso 4.000 anni fa e il piccione migratore, che invece si è estinto agli inizia del ‘900. Una ricerca portata avanti dal professore di genetica dell’Università di Harvard, George Church, sta tentando di riportare in vita il mammut lanoso. Questo lavoro è diventato sempre più praticabile grazie ai progressi nel campo dell’ingegneria genetica. Dunque in questo caso non si parla di clonazione, come invece avveniva nel film di Fantascienza ‘Jurassic Park’.
Anche se al dire il vero la clonazione è stata utilizzata per resuscitare l’estinzione della capra di montagna selvatica dei Pirenei nel 2003, il cucciolo clonato è sopravvissuto solo per pochi minuti. La clonazione è possibile solo per gli animali che sono andati estinti poco tempo fa, quando si hanno a disposizione buoni campioni di cellule sopravvissute.
Gli scienziati e i biologi evoluzionisti stanno cominciando a usare l’ingegneria genetica per modificare il genoma di un animale esistente, rendendolo come il suo antenato ormai estinto. Quindi, un elefante asiatico potrebbe vedere il suo DNA modificato per diventare più peloso e in grado di sopravvivere ai climi freddi. La domanda rimane se un elefante asiatico peloso geneticamente modificato possa veramente essere consideratoun mammut lanoso.
Secondo gli scienziati, qualora gli animali modificati si comportino nella stessa maniera dei loro antenati, allora si potrebbe parlare di esperimento riuscito. Il team di biologi evoluzionisti guidati da Ben Novak, che sta lavorando per riportare in vita i piccioni migratori estinti, dicono che la scienza con pochi cambiamenti genetici dovrebbe riuscire in questa impresa. Il parente più vicino al piccione migratore, è molto simile al suo antenato estinto e questo dovrebbe facilitare le cose, poichè I due genomi sono uguali al 97% .
“Questo significa che basta modificare quel 3% di differenza che si è venuto a creare nel corso di milioni di anni per creare un piccione come quello che si è estinto”, dice Ben Novak.”Quello che vogliamo trovare è la chiave delle principali 100 mutazioni che interessano i tratti che sono più importanti”. In definitiva, i biologi evoluzionisti non sono al lavoro per far rivivere queste specie per divertimento. Molte di queste specie ormai estinte hanno svolto un ruolo importante nel sistema ecologico e riportandole in vita, queste creature potrebbero avere un impatto positivo sul nostro ambiente.