James Watson, lo scienziato novantenne, vincitore del Nobel per la biologia per aver determinato negli anni ’50, insieme al suo socio Francis Crick, la struttura a doppia elica del DNA, è stato spogliato di tutte le sue onorificenze dal Cold Spring Harbor Laboratory (CSHL) per le sue affermazioni razziali, definite dal CSHL “riprovevoli”.
Watson subì già in passato pesanti critiche per le sue discutibili opinioni in merito alla questione dell’aborto. Il noto scienziato, nel 1997, aveva infatti elencato la possibilità per il feto, di avere geni che potevano condurre all’omosessualità, alla dislessia, a mancanza di talento musicale o sportivo, come validi motivi per ricorrere all’aborto.
Anche nel 2007 le sue opinioni, sempre in merito a questioni razziali, gli erano già costate care. All’epoca infatti, in un’intervista al New York Times, in cui aveva affermato che si sentiva poco speranzoso riguardo alle prospettive dell’Africa. Questo in merito ad alcune ricerche che affermavano che ci fossero differenze razziali nell’intelligenza, tra bianchi e neri. Nella tessa intervista affermò anche che avrebbe desiderato che l’uguaglianza razziale fosse reale, ma che chi aveva a che fare con persone di colore sapeva che non era così. Watson si scusò per queste affermazioni, ma gli costarono comunque le dimissioni da cancelliere del laboratorio e la vendita del suo Nobel.
Sembrava quindi che Watson si fosse ricreduto delle sue parole e avesse per questo fatto pubblica ammenda, ma in un recente documentario, ha dimostrato che le sue opinioni non sono affatto cambiate.
Si tratta di un documentario dal titolo American Masters: Decoding Watson, trasmesso dalla PBS all’inizio dell’anno. Proprio nell’intervista interna al programma su di lui, Watson ha esplicitamente dichiarato che le sue idee non erano affatto cambiate. Lo scienziato ha affermato che non erano state prodotte prove che sostenessero che la sua teoria fosse sbagliata e d ha proseguito dicendo che si sentiva dispiaciuto del fatto che ci fossero tali “differenze tra neri e bianchi (…) è terribile, proprio come è orribile per gli schizofrenici”.
In risposta a queste nuove affermazioni, il dott. Francis Collins, direttore del National Institutes of Healt, ha dichiarato che le ipotesi di Watson non sono scientificamente supportate. Collins ha detto non essere a conoscenza di nessuna ricerca affidabile da cui potrebbe aver tratto queste conclusioni, definite “profondamente infelici”.
Il direttore si è anche rammaricato del fatto che Watson abbia deciso di esprimere nuovamente queste sue opinioni proprio in un momento storico così delicato. Un momento in cui si comincia di nuovo, e purtroppo, a parlare di differenze razziali.
La conclusione per il CSHL è stata che, mentre la prima volta ha privato Watson del suo lavoro, questa volta lo hanno privato dei suoi titoli onorifici. Tra i titoli revocati dal laboratorio a Watson ci sono la carica di cancelliere emerito, quella di professore emerito Oliver R. Grace e quella di fiduciario onorario.
Bruce Stillman, presidente del CSHL, ha rilasciato una dichiarazione lo scorso venerdì in cui ha affermato che le parole di Watson risuonano come una ritrattazione delle scuse degli anni precedenti. Per questo motivo ha chiesto che venisse completamente eliminato qualsiasi tipo di coinvolgimento di Watson con il CSHL.
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