Nello spazio succedono strani e particolari fenomeni tutti i giorni e spesso capita che i migliaia di telescopi puntati nel cielo ne riprendono qualcuno. Capita anche di non comprendere fino in fondo quello che viene ripreso e a meno di una rianalisi il fenomeno viene perso per sempre.
Più di un anno fa, il 29 luglio 2017 da qualche parte nell’immenso cosmo la fusione di due enormi buchi neri causò la rivelazione di onde gravitazionale, un evento che come appena detto fu perso, almeno finora. Grazie ad una fortuna rianalisi i ricercatori della LIGO-VIRGO Collaboration hanno rianalizzato i dati dell’evento caratterizzato dalla collisione di un buco la cui massa risultava essere 50 volte quello del nostro sole con uno la cui massa era 34 volte quella del sole. Il risultato? Un singolo buco nero con massa 80 volte quella della stella che irradia la Terra.
Buchi neri e onde gravitazionali
Il fenomeno avvenuto a ben 5 miliardi di anni luce di distanza da noi porta il numero di registrazione di eventi simili, e alla conseguente “presa visione” delle onde gravitazionali a 11. A livello scientifico questo rivelazione serve a cacciare oltre onde gravitazionali che serviranno a calcolare il numero di buchi neri in un dato settore di spazio.
Grazie alle numerose rianalisi fatte con nuovi metodo scientifici e tecnologici il numero di rivelazioni sono salite aumentando così la possibilità di scoprire eventi simili. Stanno così venendo alla luce nuovi dettagli sulla natura propria dei buchi neri, ma anche sulle selle di neutroni e si spera anche su nuovi fenomeni mai registrati finora.