Secondo uno studio preliminare, il caffè sarebbe in grado di ridurre il grasso corporeo ed il rischio di diabete di tipo 2. Questa ricerca potrebbe portare ad utilizzare la caffeina e bevande a base di caffè con zero calorie, per ridurre l’obesità ed il diabete di tipo 2. Scopo di questa ricerca non era infatti quello di consigliare di bere più caffè, ma di capire se la caffeina potesse inserirsi nelle terapie per il controllo di queste patologie.
Assumendo infatti solo bevande generiche a base di caffè, si corre il rischio che altri ingredienti, come zucchero e latte ad esempio, possano vanificare l’effetto benefico della caffeina con eventuali altri nutrienti come zuccheri e grassi.
Le varianti genetiche per il metabolismo del caffè
La ricerca è stata condotta attraverso una tecnica nota come randomizzazione mendeliana, che stabilisce causa ed effetto attraverso prove genetiche. I ricercatori hanno identificato due diverse varianti genetiche associate alla velocità con cui il corpo metabolizza la caffeina.
Queste varianti genetiche sono state poi utilizzate per calcolare i livelli di caffeina nel sangue previsti geneticamente e se vi fosse una relazione tra i livelli “genetici” di caffeina nel sangue ed un BMI e grasso corporeo inferiori.
Analizzando i dati ottenuti, i ricercatori hanno scoperto che coloro che la variante genetica associata ad un metabolismo lento della caffeina, portava le persone a bere meno caffè ma al contempo a livelli maggiori di caffeina nel sangue. Mentre chi presentava una variante genetica per un metabolismo più rapido, presentava livelli minori di caffeina nel sangue.
Ma in che modo il caffè, anzi la caffeina, può portare alla riduzione di diabete di tipo 2? Secondo i ricercatori, dato che quasi la metà della riduzione del rischio di diabete di tipo 2 è stata determinata dalla perdita di peso, il fatto che la caffeina stimola il metabolismo, aumenta la combustione dei grassi e riduce l’appetito, potrebbe portare di conseguenza ad una perdita di peso e quindi alla riduzione del rischio di diabete.
I limiti della ricerca: la caffeina non è ancora una cura
Il limite di questo studio è che tutti coloro che ne hanno preso parte, quasi 10.000 persone, erano prevalentemente di origine europea. Saranno quindi necessari studi futuri per stabilire se ciò sia valido anche per diverse tipologie di persone e per determinare quale sia il meccanismo che ne è alla base, prima di sviluppare eventualmente dei trattamenti promettenti per obesità e diabete, basati sulla caffeina.
Al momento infatti, anche se è probabile il consumo di caffè aumenti la combustione dei grassi, non costituisce un trattamento per l’obesità. Inoltre l’assunzione errata di caffeina potrebbe portare a danni collaterali se non eseguita nel modo corretto.
Prima di iniziare a bere caffè in quantità industriali per perdere peso, è meglio aspettare che gli studi vengano approfonditi e vengano sviluppate delle vere e proprie terapie che, in caso di bisogno, potremo seguire con la prescrizione del nostro medico.
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