I cambiamenti climatici e i sistemi energetici hanno una relazione bidirezionale. In altre parole, proprio come le emissioni dei sistemi energetici possono alimentare il cambiamento climatico, anche quest’ultimo potrebbe esporre le vulnerabilità o le carenze dei sistemi energetici. Ad esempio, potrebbe avere un impatto negativo sul funzionamento di infrastrutture e sistemi energetici critici, interrompendo potenzialmente la fornitura di elettricità. Mentre le centrali nucleari (NPP) potrebbero essere una soluzione praticabile per la generazione di elettricità a basse emissioni di carbonio, il funzionamento di queste centrali è suscettibile al cambio delle temperature e alle condizioni meteorologiche estreme che ne derivano.
I cambiamenti climatici e l’energia nucleare
Ali Ahmad, ricercatore dell’Università di Harvard, ha recentemente condotto uno studio sui possibili effetti del cambiamento climatico sulle centrali nucleari. “Con oltre tre decenni di dati sui cambiamenti climatici, siamo ora in grado di valutare empiricamente l’impatto del cambiamento climatico sulle operazioni delle centrali elettriche”, ha scritto Ahmad nel suo articolo. “Tali valutazioni empiriche possono fornire una misura aggiuntiva della resilienza delle centrali elettriche in futuro. Qui analizzo le interruzioni legate al clima nelle centrali nucleari negli ultimi tre decenni”.
Rispetto ad altre centrali elettriche, come quelle basate su combustibili fossili e biomasse, le centrali nucleari richiedono normative di sicurezza più rigorose. Inoltre, dopo un’interruzione non pianificata, i reattori nucleari devono essere sottoposti a una serie di test e analisi volti a identificare il problema, quindi può essere necessario un po’ di tempo prima che vengano riavviati.
Comprendere la misura in cui il cambiamento climatico può avere un impatto sul funzionamento delle centrali nucleari è quindi di vitale importanza, poiché potrebbe ispirare lo sviluppo di strategie per mitigare questi effetti legati al clima.