Il clima sta cambiando, le temperature si stanno alzando e porzioni del nostro pianeta stanno mutando così radicalmente da spazzare via la vita. Dietro il cambiamento climatico c’è una scienza ben collaudata la quale però è stata presa sempre poco in considerazione, per lo meno dal grande pubblico e le motivazioni sono diverse. Una delle tante è il fatto che in passato c’è stato parecchio allarmismo in merito all’aumento delle temperature tanto che secondo alcune vecchie stime a quest’ora il ghiaccio dei poli sarebbe già dovuto essere completamento sciolto.
Ne sono passati di anni da allora e adesso questa scienza va più cauta, ma i segnali che il nostro pianeta ci sta dando sono inequivocabili: sta succedendo qualcosa di grosso e il disastro è dietro l’angolo. Detto questo, nonostante tutti i segni di un clima impazzito, ci sono ancora forti resistenza in merito; come mai? Interessi economici. Una delle ultime stime che riguarda gli Stati Uniti ha visto le cinque maggiori compagnie petrolifere spendere 200 milioni di dollari all’anno per fare pressioni con il solo scopo di controllare, ritardare o bloccare politiche mirate al clima.
Questa campagna di corruzione e di disinformazione ha portato, per forza di cose, alla nascita di miti su questo fenomeno i quali vengono sempre presi in considerazione da chi vuole negare il tutto. Un esempio è quello che il cambiamento climatico fa parte del ciclo naturale del nostro mondo. Questa è una mezza verità. Per quanto sia vero che ci sono sempre stati cicli più caldi, i dati registrati negli ultimi 150 indicano un aumento delle temperature fuori norma e tale periodo è iniziato di pari passo con la rivoluzione industriale.
Un’altra diceria che si basa su quello detto prima, ovvero le stime sbagliate date prima della fine dello scorso millennio, è che gli scienziati manipolano i dati a proprio vantaggio. Capita molte volte che i nuovi dati contraddicono quelli meno recenti e questo è a causa dell’avanzamento tecnologico che permette uno studio più approfondito. Tali correzioni spesso vengono viste come un modo per gettare benzina sul fuoco e che non corrispondono alla realtà. L’unica pecca di questo mito è che dovrebbe coinvolgere migliaia di scienziati sparsi per il mondo i quali si sono uniti insieme nella lotta a chissà cosa.
L’anidride carbonica non può essere così pericolosa. Questo è un’affermazione che si sente più spesso e si basa sul fatto che la sua presenza nell’atmosfera ammonta ad appena lo 0,04%. La verità è che questa percentuale basta avanza per causare un maggiore effetto serra. Già nel 1856 grazie ad una scienziata, Eunice Newton Foote, si scoprì che tale gas intrappolava più calore e lo manteneva anche più a lungo rispetto a dell’aria che non ne conteneva affatto.
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