Ghiacciai che si stanno sciogliendo, dalla Groenlandia al Polo Sud, sono diventati simbolo del riscaldamento globale, e il loro monitoraggio è uno dei modi principali in cui gli scienziati stanno tenendo sotto controllo gli effetti del cambiamento climatico.
Adesso gli studiosi stanno provando a sensibilizzare l’opinione pubblica con foto in time lapse che mostrano gli effetti del cambiamento climatico, immagini che vi mostriamo di seguito.
Cambiamento globale in time lapse
Un documento pubblicato la scorsa settimana dalla Società Geologica Americana presenta le immagini drammatiche dei ghiacciai del pianeta. Un percorso lungo un decennio, basta guardare il video che alleghiamo per capire cosa intendiamo.
La maggior parte delle foto sono scattate dal fotograto James Balog come parte del progetto denominato Extreme Ice Surbey, che ha iniziato a documentare lo scioglimento dei ghiacciai nel 2007. Il progetto in questione è menzionato nel documentario del 2012 “Chasing Ice“.
Gli scatti di Balog documentano i cambiamenti che hanno riguardato il ghiacciaio Mendenhall in Alaska tra il 2007 e il 2015, una ritirata di 550 metri per i ghiacci in questioni. Numeri drammatici.
“Un modo per informare un vasto pubblico di non specialisti”, questo lo scopo del documento a cura di Balog e altri esperti in materia di cambiamento climatico. “La scienza è basata sull’osservazione – si legge – così l’educazione scientifica trarrà beneficio dalla diffusione del materiale più recente”.
Nel corso di un’intervista rilasciata al Washington Post, Balog afferma che le foto siano ben più efficaci delle immagini ottenuti via satellite: “Penso che il nostro senso dominante sia la vista, dunque quando puoi comunicare con la visione, invece che con numeri su una mappa, avrai modo di toccare e influenzare la gente”.
Di seguito possiamo vedere il prima-e-dopo del Ghiacciaio Stein, in Svizzera, anche in questo caso la diminuzione di ghiacci tra il 2006 e il 2015 si attesta sui 550 metri.
Niente come il ghiacciaio islandese Sólheimajökull ha colpito l’attenzione di Balog, che lo definisce il suo “primo amore”. “E’ dove ho realizzato per la prima volta quanto fosse rapido il cambiamento climatico”. In questo caso, gli effetti del riscaldamento sono ancora più clamorosi.
Negli Stati Uniti non si placa il dibattito , con il Governo Usa poco convinto della correlazione tra riscaldamento globale e attività umana, gli appelli della comunità scientifica sembrano al momento inascoltati.
Fonte: washingtonpost.com