Di cambiamento climatico e dei suoi effetti negativi sul pianeta se n e parla ormai sfortunatamente da diverso tempo. Che tra questi effetti, però, ce ne sia anche qualcuno positivo ci lascia sbalorditi. Si parla, infatti, del ritrovamento di una serie di reperti risalenti a 4500 anni fa.
Siamo in Norvegia dove, in seguito al surriscaldamento del pianeta, si stanno sciogliendo inesorabilmente i ghiacciai. A parlare di questo ritrovamento è l’archeologo Christopher Prescott, il quale spiega come proprio lo scioglimento dei ghiacciai abbia consentito il ritrovamento di un reperto, una scarpa nello specifico, risalente all’Età del Bronzo.
Ma non è l’unico cimelio proveniente dalla storia. Tra questi, anche un bastone con incisioni runiche ed alcune “armi”, come stecche, prodotte per spaventare prima e catturare poi le renne . L’archeologo spiega che tali reperti permetteranno loro di sviluppare straordinarie
Ad essere così coinvolti nella scoperta, dunque, archeologi e scienziati che indagano gli effetti del clima sul nostro libera Terra. In particolar modo, quelle zone di montagna e degli altopiani norvegesi che in passato ospitavano “un mondo arcaico, primitivo e isolato” e, oggi, la quiete dei ghiacci. In rapido scioglimento.
Nello specifico, le zone interessate sono quelle ospitate nell’altopiano di Hardangervidda, in Norvegia, nonché la più vasta area in Europa. Una regione coinvolta, in questi ultimi 4500 anni, nei “processi economici e culturali europei”. Per queste ragioni, ora gli esperti sono all’opera per cercare di capire e conoscere se questi insediamenti fossero stagionali e se compresi nel lasso di tempo tra l’Età della Pietra e del Bronzo. Ovvero quando ci si muoveva per la stagione più calda e la risorsa prevalente era quella generata dall’allevamento delle renne, non solo come fonte di sostentamento ma anche di accessori come pettini, attrezzi da lavoro e spille i vestiario invernale.