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Cambiamento climatico: un killer che non compare nei certificati di morte

Il cambiamento climatico uccide. Lo fa in diversi modi spesso non esattamente diretti, come per esempio tempesti tropicali sempre più forti o incendi boschivi. Uccide in modo anche diretto però, come il caldo eccessivo, ma allo stato attuale delle cose viene indicato come causa di morte solo una frazione delle volte.

Secondo una ricerca condotta da alcuni esperti australiani, il calore è una causa di morte che sta crescendo sempre di più nel mondo, e continuerà a peggiorare. Secondo i dati relativi proprio all’Australia, le morti segnalate per questo motivo e anche per gli effetti indiretti sono almeno 50 volte più basse. Spesso e volentieri quindi, sui certificati di morte viene messo un’altra causa collegata all’evento principale.

 

Cambiamento climatico: il caldo che uccide

Le parole di Arnagretta Hunter, medico dell’Australian National University: “Sappiamo che gli incendi boschivi estivi sono stati una conseguenza del caldo e della siccità straordinari e le persone che sono morte durante gli incendi non sono state solo quelle che combattevano gli incendi: molti australiani hanno avuto morti premature a causa dell’esposizione al fumo. Se hai un attacco d’asma e muori durante l’esposizione a fumo intenso da incendi boschivi, il certificato di morte dovrebbe includere tali informazioni.

I suggerimenti dell’esperto: “La certificazione di morte deve essere modernizzata, le cause indirette devono essere segnalate, con tutta la certificazione di morte che richiede fattori esterni che contribuiscono alla morte, e questi dati sulla morte devono essere accoppiati con set di dati ambientali su larga scala in modo da poter effettuare valutazioni di impatto. Il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la salute che affronteremo a livello globale dopo il recupero dal coronavirus.”

Giacomo Ampollini

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