Secondo un gruppo di scienziati, gli esseri umani dovrebbero iniziare a pensare a come sopravvivere ad una eventuale estinzione. Come? Semplice, inviando campioni di oociti e sperma sulla Luna.
Ad aver questa brillante idea un team di sei ricercatori dell’Università dell’Arizona che hanno presentato la loro proposta alla conferenza aerospaziale dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), dove hanno affermato che questa idea potrebbe proteggere l’umanità dall’estinzione.
Secondo questa proposta sarebbe opportuno costruire una sorta di arca 2.0, 6,7 milioni di campioni di sperma e poi spedirla sulla Luna. Qui i campioni verrebbero conservati sotto la superficie del nostro satellite, in un “pozzo lunare”, dove sarebbero al sicuro.
Nell’arca verrebbero conservati i campioni di sperma e ovuli di 6,7 milioni di specie. Che vi sarebbero trasportati in diversi viaggi. Un po’ come è avvenuto per il deposito di semi “Doomsday” nelle Isole Svalbard, in Norvegia, Il deposito alle Svalbard attualmente detiene più di un milione di campioni di colture provenienti da quasi tutti i paesi del mondo.
In questo modo, secondo i ricercatori, sarebbe possibile ripopolare la Terra se dovesse verificarsi una qualche catastrofe, come ad esempio un’epidemia mortale, un’eruzione supervulcanica, una guerra nucleare su larga scala, una siccità diffusa o un asteroide.
L’autore dello studio Jekan Thangavelautham nella sua presentazione sul documento, dal titolo “Pozzi lunari e tubi di lava per un’arca moderna”, ha affermato che “la Terra è naturalmente un ambiente volatile”. Ha quindi suggerito che un tale deposito di campioni posizionato sulla Terra lascerebbe comunque esemplari vulnerabili e potrebbe anch’esso venire distrutto. Ecco dunque perché è necessario spedirli sulla Luna.
Secondo i ricercatori dietro questo studio sarebbe dunque un’opzione fattibile quella di inviare campioni di sperma, uova, spore e semi congelati criogenicamente di circa 6,7 milioni di specie sul nostro relativamente sicuro satellite.
Secondo Thangavelautham questa enorme banca della vita terrestre, potrebbe essere “riempita di campioni” in 250 viaggi spaziali verso la Luna. Una volta giunti a destinazione, per evitare che i campioni si congelino o fondano l’uno con l’altro alle temperature sotto lo zero che si raggiungono sotto la superficie della Luna, la struttura dovrebbe essere equipaggiata di pannelli solari.
Certo è ovvio che in questo scenario, qualcuno dovrebbe comunque sopravvivere per poter andare sulla Luna a recuperare i campioni e per ridare vita al Pianeta. Anche dopo l’Apocalisse dovremmo comunque essere in grado di compiere viaggi spaziali.
Ph. Credit: National Cancer Institute on Unsplash
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