Il carbone non conviene più: si spalancano le porte alle energie rinnovabili

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Perché non ci affidiamo a fonti pulite per la produzione di energia? La risposta non è semplice. Di fattori in campo ce ne sono tanti e tra questi non va escluso il profitto. Se le compagnia hanno continuano a sfruttare il carbone, il combustibile più inquinante che usiamo, è perché era profittevole. Apparentemente non lo è più secondo un analisi pubblicata negli scorsi giorni.

Tale analisi spiega che abbiamo raggiunto un punto di svolta finanziario quando si parla di produrre energia bruciando carbone. Non è più competitivo farlo e questo apre le porte all’energia del vento, l’eolica, e quella del sole.

Questo cambio di rotta aprirà nuovi scenari economici dove la conversione di impianti e la creazione di nuove strutture che si baseranno sul vento e sul sole saranno più redditizie di quello che avviene tutt’ora. Usare il carbone sarà sempre più costoso tanto che potrebbe quasi raddoppiare entro il 2025.

 

Addio al carbone?

È possibile che ci sia un graduale abbandono di questo utilizzo su larga scala fin da subito e a giovarne non saranno solo le tasche di chi investe, ma anche l’ambiente. Le parole di chi ha condotto la ricerca: “Una transizione più rapida dal carbone all’energia pulita è a portata di mano e mostriamo come progettare tale transizione in modi che consentano di risparmiare denaro per i clienti dell’elettricità in tutto il mondo, aiutando al contempo una transizione giusta per lavoratori e comunità”. C’è solo da aspettare e vedere come i colossi si muoveranno in tal senso per cambiare il futuro della produzione di energia.

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