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Cecità curata nei topi: un sorprendente nuovo approccio

Ci sono diverse tipologie di cecità e solo pochissimi casi possono essere risolti allo stato attuale. Visto questo scenario, scoprire nuove tecniche per ripristinare la vista è importantissimo. Di recente, alcuni neuroscienziati sono stati di in grado di risolvere un problema congenito di alcuni topi adulti dimostrando ancora una volta come il cervello presenta capacità importanti di ricablarsi in determinate situazioni.

Nello specifico, questi ratti usati per lo studio presentavano quello che è di fatto un raro disturbo umano della retina dell’occhio chiamato Amaurosi Congenita di Leber. Il decorso della stessa porta molto comunemente a casi di cecità totale o grave. La patologia si basa su un gene associato al funzionamento della retina. Andando a lavorare però proprio sui recettori interessanti, gli esperti sono riusciti a ripararli.

 

La cecità totale curata nei topi

Sostanzialmente sono stati usati trattamenti che comprendevano impianti retinici, interventi a livello di modifica dei geni e trattamenti farmacologici. Questo, in alcuni casi, avrebbe permesso ai recettori di tornare a reagire ai livelli più bassi di luce e far partire i messaggi dedicati letti poi dal cervello. Al momento però non è chiaro quanto tutto questo posso funzionare negli uomini adulti.

Le parole dei ricercatori: “Francamente, siamo rimasti sbalorditi da quanto il trattamento abbia salvato i circuiti cerebrali coinvolti nella visione. Vedere coinvolge più delle retine intatte e funzionanti. Inizia nell’occhio, che invia segnali in tutto il cervello. È nei circuiti centrali del cervello che si verifica effettivamente la percezione visiva. Sebbene siano stati compiuti alcuni progressi, non è ancora chiaro fino a che punto i circuiti visivi degli adulti possano essere ripristinati a uno stato completamente funzionale a livello della corteccia visiva dopo la correzione del difetto retinico.”

Tags: Cecità
Giacomo Ampollini

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