Il Large Hadron Collider (abbreviato in LHC) è stato al centro di una incredibile ricerca scientifica: la più famosa scoperta grazie alle sue implementazioni è il Bosone di Higgs, ma i fisici del CERN, l’organizzazione internazionale dietro l’LHC, non vedono l’ora che arrivi il prossimo modello. E la proposta del Future Circular Collider (FCC), 100 chilometri di lunghezza, si può dire che sia più che sufficiente per il salto di qualità richiesto dagli scienziati.
L’idea non è nuova; molte persone sono già al lavoro da anni al CERN. Ma il rapporto di progettazione concettuale pubblicato oggi mostra che tutta quella consulenza non è stata inattiva: c’è un piano relativamente coeso e pratico – pratico quanto un collisore di particelle può essere – e costa la bellezza di 21 miliardi di dollari.
“Questo tipo di sforzi e progetti su larga scala sono enormi starters per la creazione di reti, la connessione di istituti oltre confini e paesi “, ha detto a Nature il Michael Michael Creedekt, che ha guidato il report. “Tutte queste cose insieme costituiscono un’ottima argomentazione per spingere progetti scientifici così unici”.
D’altra parte, mentre l’LHC ha avuto un grande successo, non ha comunque dato ai fisici un segnale inequivocabile su ciò che avrebbero dovuto perseguire. La mancanza di nuovi misteri cosmici – per esempio, un risultato veramente anomalo o un misterioso vuoto in cui una particella è prevista – ha convinto alcuni che si deve semplicemente pestare il piede sull’acceleratore, e altri che “più grande” non vuol dire necessariamente “migliore”.
Il documento di progettazione fornisce diversi collisori possibili, di cui l’anello di 100 km è il più grande e produrrebbe collisioni ad alta energia. Certo, potresti distruggere i protoni insieme a 100.000 gigaelettron-volt anziché 16.000 – ma il risultato di ciò che cosa spiegherà esattamente?
Vale la pena notare che i fisici cinesi stanno pianificando qualcosa di simile, quindi c’è anche l’aspetto della competizione internazionale. Come dovrebbe influire sui piani? Si dovrà chiedere alla Cina di usare il loro? Il mondo accademico è molto meno influenzato dal conflitto globale e dalla politica di quanto non sia, ad esempio, dal mondo tecnologico, ma non è ancora stato raggiunto l’ideale di collaborazione.
Ci sono molte opzioni da considerare e il tempo non è molto; ci vorrà un decennio o più anche per la realizzazione del progetto più economico e semplice.
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