L’Inferno secondo l’olfatto: tra zolfo, fuoco e… cani morti
Nei sermoni del XVI e XVII secolo, l’Inferno veniva descritto come un luogo di tormento eterno, pieno di fuoco e zolfo. Ma alcuni testi dell’epoca andavano oltre, evocando immagini olfattive scioccanti, come “un milione di cani morti”. Una descrizione che oggi, grazie alla tecnologia e all’intelligenza artificiale, possiamo quasi… annusare.
Nasce ODEUROPA: la biblioteca digitale degli odori
Il progetto europeo ODEUROPA ha dato vita a una vera e propria “biblioteca degli odori”, in grado di restituirci le tracce olfattive della storia.
Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno analizzato oltre 167.000 testi e 43.000 immagini storiche in sei lingue, individuando 2,4 milioni di riferimenti a odori in contesti religiosi, urbani, naturali e quotidiani.
L’obiettivo? Ricostruire il patrimonio olfattivo europeo e creare strumenti per farlo vivere nei musei e nelle esperienze culturali.
Odori ricreati: dal sacro al disgustoso
Tra i profumi storici ricreati dal team:
- L’incenso e la mirra dei Re Magi, utilizzati nei rituali religiosi antichi.
- I canali di Amsterdam di secoli fa, famosi non solo per l’acqua ma anche per gli odori stagnanti.
- L’Inferno stesso, ricreato sulla base di documenti religiosi, letterari e iconografici.
Curiosamente, alcuni visitatori europei trovavano l’odore dell’Inferno vagamente attraente, paragonandolo all’odore della carne grigliata. I visitatori giapponesi, invece, l’hanno giudicato “completamente disgustoso”.
Il kit olfattivo: gratta e annusa la storia
ODEUROPA non si è limitato ai laboratori. Ha creato strumenti per portare gli odori nei musei, nei siti storici e nei tour urbani:
- Una cassetta degli attrezzi del patrimonio olfattivo, con aromi e luoghi storicamente associati a certi odori.
- Un tour olfattivo autoguidato di Amsterdam, con mappe “gratta e annusa”.
- Un kit narrativo olfattivo per operatori culturali e museali, pensato per arricchire l’esperienza immersiva del pubblico.
Come spiega la storica Inger Leemans, “il progetto ha unito storia, chimica, storia dell’arte e scienza del patrimonio per creare un ponte tra passato e sensi”.
Una storia da annusare
L’olfatto è il senso più trascurato nella narrazione storica. Eppure, è quello più legato alla memoria e all’emozione. Grazie all’AI e a progetti innovativi come ODEUROPA, il passato si fa multisensoriale, restituendoci emozioni che nessun libro di storia può contenere.
Per scoprire davvero com’era l’Inferno del Seicento, oggi basta chiudere gli occhi… e respirare.