L’Università della California Irvine ha realizzato un chip di dimensioni millimetriche il cui scopo è quello di creare un campo di onde millimeter-wave da utilizzarsi nel campo della diagnostica per immagini che beneficia ora di componenti in grado di realizzare sistemi di dimensioni portatili.
L’utilizzo del nuovo chip realizzato dagli esperti della University of California funge da dispositivo emettitore di onde millimeter-wave in grado di scansionare i tessuti e gli organi ma all’occorrenza può essere impiegato per la trasmissione dati a corto raggio in applicazioni tipiche.
Payam Heydari, principale responsabile della ricerca, ha commentato dicendo che:
Siamo molto entusiasti del progetto di questo emettitore perché rappresenta una grande rivoluzione. Stiamo offrendo un tipo di fisica completamente nuova, un nuovo tipo di dispositivo. La potenza e l’efficienza è di un ordine di grandezza superiore a qualsiasi altro progetto
Di fatto il sistema irradiante ad onde millimetriche trova applicazione in una vastità di campi, alcuni dei quali esulano totalmente dagli scopi iniziali. Si potrebbe pensare, ad esempio, di prevederne l’implementazione nel campo dei dispositivi Active Denial System, armi non convenzionali che si servono delle onde per generare un flusso energetico di portata elevata che genera un’effetto del tutto simile all’ustione.
A parte questo primo esempio pratico le radiazioni sono state impiegate con successo nei body scanner negli aeroporti e quindi introdotti negli ultimi anni a tutela della sicurezza e del controllo. In futuro si prevede anche la possibilità di un potenziale impiego nel campo delle telecomunicazioni mobile di quinta generazione per le apparecchiature da destinare all’Internet delle cose.
Caratteristica fondamentale del nuovo chip ad onde millimetriche è quella di rendersi in grado di attraversare i corpi umani con relativa facilità, secondo una data energia ed una lunghezza d’onda definiti. Caratteristica che può trovare applicazione pratica nel campo dell’analisi per imaging e monitoring degli organi del corpo umano.
I responsabili del progetto affermano che il livello di precisione, efficienza e rumore raggiunti da questi sistemi a microchip si somma all’enorme integrazione ottenuta in merito ai sistemi di modulazione della frequenza desiderata, alla polarizzazione delle radiazione e ad una serie di funzioni che altrimenti richiederebbero l’utilizzo di sistemi secondari.
Tutte queste caratteristiche sommate al fatto di trovarsi davanti ad un chip di dimensioni molto contenute contribuirà alla realizzazione di apparecchiature portatili per la scansione e la valutazione di condizioni neoplastiche e per l’insorgere di sintomi sospetti.
Ovviamente, come riferito dagli esponenti dell’UCI, le applicazioni possono essere molteplici ed espande ad ulteriori settori oltre l’ambito puramente medico. Si passa in tal caso per il nuovo concept dell’IoT sino al segmento delle vetture a guida autonoma. Il chip in tal caso renderebbe perfettamente l’idea di integrazione delle funzioni e la necessità di provvedere ad un sistema a basso profilo energetico che garantisca al contempo un’alta capacità di uscita.
Un progetto di importanza fondamentale che ha come valore aggiunto la collaborazione del Samsung Advanced Institute of Technology. Un sistema che di fatto potrebbe costituire il tassello mancante per la realizzazione di moderni sistemi intelligenti a bordo di autovetture e dispositivi 5G. Il prossimo passo verso l’evoluzione tecnologica.
LEGGI ANCHE: Chip sottopelle utilizzati come badge in un’azienda belga