Uno dei retaggi di pensiero che ti tiriamo dietro da un paio di decenni è il fatto che la Cina sia uno dei peggiori paesi quando si parla di inquinamento. Da un lato è vero, ma ci sono molti aspetti che non vengono considerati. Dall’altro lato rimane uno dei paesi che più di tutti sta investendo sulla produzione di energia da fonti sostenibili, come l’energia solare, e l’obbligo ai produttori di auto di venderne una percentuali di veicoli elettrici, ma c’è di più.
Un recente è stato approvato un piano dal governo che prevede una riduzione in massa della produzione e dell’uso di plastica a singolo uso. Quest’ultima è sostanzialmente il principale prodotto di scarto che finisce in mare andando a creare isole di rifiuti e che più di tutti va a ferire la fauna ittica. Il divieto comprende prodotti di uso comune come sacchetti i plastica, cannucce, bastoncini di cotone, utensili e altro ancora. Si tratta di uno sforzo dalle notevoli dimensioni.
L’impegno della Cina
La Cina, se visto a livello generale, è il più grande paese inquinante. Se si va a vedere a livello pro capite invece è uno dei più bassi, per lo meno se si fa riferimento a quelli altamente industrializzati. La differenza con altri paesi è abissale e in primi in classifica in tal senso sono gli Stati Uniti.
Un altro fattore che ci si dimentica è che molti dei prodotti spediti in tutto il mondo sono effettivamente prodotti in Cina e questo, per forza di cose, corrisponde anche un maggior inquinamento che in caso contrario sarebbe stato localizzato in altri paesi.