Dopo aver analizzato i dati sul clima dagli anni ’50 al 2019, un team internazionale di scienziati ha stabilito che la temperatura media degli oceani del mondo nel 2019 era di 0,075 gradi superiore alla media registrata nel trentennio 1980–2010. Questo potrebbe sembrare un aumento irrisorio, ma dato l’enorme volume degli oceani, un aumento delle temperature, anche così piccolo, richiederebbe un incredibile afflusso di calore, secondo lo studio.
Si tratta di valori difficili da rappresentare, perciò uno degli scienziati ha cercato di inserirli in un quadro di riferimento, confrontandoli con la quantità di energia rilasciata dalla bomba atomica che l’esercito degli Stati Uniti lanciò su Hiroshima, in Giappone, nel 1945. “La bomba atomica di Hiroshima è esplosa con un’energia di circa 63.000.000.000.000 di Joules“, ha detto Lijing Cheng, dell’Accademia cinese delle scienze. “La quantità di calore che abbiamo immesso negli oceani del mondo negli ultimi 25 anni è pari a 3,6 miliardi di esplosioni di bombe atomiche di Hiroshima“. Ciò vuol dire che circa cinque bombe di questo tipo impattano nei nostri oceani ogni secondo da 25 anni e i valori stanno ancora aumentando.
L’impatto dell’aumento delle temperature sul clima sarà presto impossibile da contenere
Nel 2019, il riscaldamento degli oceani equivaleva a “circa cinque bombe di Hiroshima, ogni secondo, giorno e notte, 365 giorni all’anno“, ha detto l’autore dello studio John Abraham, dell’Università St. Thomas nel Minnesota. E nel caso in cui le bombe atomiche siano ancora troppo astratte come unità comparativa, il tasso del 2019 è equivalente al calore che produrremmo se ogni persona sulla Terra puntasse costantemente 100 asciugacapelli sugli oceani, ha dichiarato Abraham.
Il ghiaccio, inoltre, si sta sciogliendo più velocemente del previsto, causando l’innalzamento del livello del mare. I delfini e altre specie marine stanno morendo perché non riescono ad adattarsi abbastanza rapidamente e l’aumento della quantità di acqua che evapora nell’atmosfera a causa del calore ha un impatto negativo sul nostro pianeta. “Questo fenomeno rende sempre più potenti uragani e tifoni, causando poi piogge sempre più intense“, ha continuato Abraham. “È come se stessimo somministrando degli steroidi al nostro clima“.