Array

Coconut: il progetto Italiano che porterà Fibra a 1gbps in FTTH

Date:

Share post:

A Pisa si sta realizzando un progetto molto interessante ed innovativo, grazie al quale i servizi fibra residenziali viaggeranno su 1 Gbps, ovvero 953 Mbps. Si chiama Coconut, e a realizzarlo è la Scuola Superiore Sant’Anna, della città toscana all’ombra della torre. Come sarà reso possibile? Basterà una “tipica” infrastruttura fiber-to-home, dove appunto la connessione in fibra raggiunge l’appartamento.

Per raggiungere tale obiettivo, l’ateneo pisano sta collaborando con altre realtà molto consolidate in ambito tech: Universitat Politecnica de Catalunya (Spagna), Athens Information Technology Center (Grecia), British Telecom (Regno Unito), Ericsson AB (Svezia), Alcatel-Lucent 35Lab (Francia), Promax Electronica (Spagna) e Optronics Technologies (Grecia) su COCONUT (COst-effective COhereNt Ultra-dense-WDM-PON for lambda To-the user access). Cerchiamo di capirne di più.

In cosa consiste il progetto Coconut?

A esporre il progetto Coconut è Ernesto Ciaramella, professore associato specializzato in telecomunicazioni: “Nella versione più performante le reti PON (Passive Optical Network) utilizzano la multiplazione di lunghezza d’onda, ovvero molti canali a lunghezza d’onda diversa (WDM). La nostra intenzione era di aumentare in maniera significativa il numero di canali, cioè il numero delle lunghezze d’onda e, pur mantenendo la compatibilità con le infrastrutture attuali, estendere in modo significativo le dimensioni della rete e quindi il numero di utenti in grado di connettersi, aprendo la strada verso le soluzioni che sono spesso indicate come Gigabit-to-everyone, con un costo accessibile per tutti gli utenti”.

A che punto siamo arrivati con le connessioni in fibra ottica?

La settimana scorsa, venerdì 5 febbraio, Coconut è stato presentato per la prima volta dopo tre anni di tentativi e studio. E’ stato sfruttato un tratto di rete commerciale a fibra ottica messo a disposizione dalla società Agestel. La nota positiva è che si potrebbe già avviare un progetto di implementazione e Coconut si presta anche ad altri usi molto interessanti, come quello di collegare a Internet le antenne (le cosiddette ‘torri’) della rete cellulare, con una velocità sempre crescente anche fino a 5G.

L’obiettivo è quello di raggiungere grazie a Coconut oltre 300 utenti e fornire loro una velocità di connessione pari a 1Gbit/s. Per la precisione, 953 Mbps. Ricordiamo infine, che il progetto correlato è stato finanziato dall’Unione europea con un budget complessivo di 4 milioni di euro. E visti gli scopi e le premesse, anche ben spesi, aggiungiamo noi.

Luca Scialò
Luca Scialòhttps://lucascialo.altervista.org/
Sociologo, blogger e articolista

Related articles

Acqua ionizzata: nuova frontiera del ringiovanimento della pelle senza aghi

L’industria della skincare è in continua evoluzione e sempre più spesso la scienza propone alternative non invasive ai...

E il re della pista da ballo cosmica della Via Lattea era… un buco nero

Il telescopio spaziale James Webb ha recentemente rilevato un fenomeno straordinario nel cuore della nostra galassia: il buco...

Naughty Dog: perché la software house fu comprata da Sony?

Una delle domande che maggiormente hanno colpito gli utenti di tutto il mondo va a toccare il destino...

Alzheimer: leggere il respiro per una diagnosi precose

Il morbo di Alzheimer non è curabile, difficilmente prevedibile in quanto non si conosce appieno il percorso dietro...